I Gabber e il Feyenoord
Giovedì sera, a Rotterdam, allo stadio del Feyenoord suonerà un deejay molto venerato dalla tifoseria locale: Paul Elstak. Un vero idolo, un grande mito popolare, imprescindibile per comprendere la tifoseria del Feyenoord. La storia di Elstak, anche conosciuto come Dj Paul, è legata ad un’importante cultura musicale anni ’90, tedesco-olandese e in modo ancora più specifico di Rotterdam: l’hardcore, un vernacolo europeo della musica techno che si caratterizza per la velocità parossistica della battuta – oltre i 180 bpm – per il suono distorto, l’aggressività e in alcuni casi – l’happy hardcore – per una sorta di mood umoristico e parodico, in quanto al tempo stesso allegro e marziale, che lo ispira.
Nel 1992 uscì il pezzo Amsterdam Waar Lech Dat Dan? – ovvero: Dove sta Amsterdam? – firmato da Paul Elstak e Rob Fabrie. Sulla copertina del disco uno dei più famosi monumenti di Rotterdam, la torre Euromast, era stata raffigurata in modi antropomorfici e nell’atto di urinare, ubriaca, sulla città di Amsterdam.
Dal matrimonio culturale tra l’hardcore, il mondo rave e gli hooligan del Feyenoord nacque, sempre negli anni ’90, il movimento Gabber, che aveva una sua estetica molto precisa, raccontata in questo stupendo tumblr, vicina agli skinheads e con una passione per l’abbigliamento ginnico firmato Australian, Fila e Tacchini.
Il movimento Gabber si può considerare l’unico prodotto cultura giovanile olandese di esportazione e di più larga fortuna. Tanto da arrivare anche in Italia, specialmente nel nord Italia e specialmente a Brescia, dove trovò la sua culla nella discoteca Number One. Elstak sarà stasera al Feyenoord Stadion e probabilmente suonerà anche la sua You are a hardcore hooligan (No one likes us but we don’t care).