Qual è la tua casa?
di Mattia Balsamini
Santa Barbara, California
Ho visto Dani ogni mattina per un anno intero, ogni volta che andavo a lezione. Era sempre lì, vicino al suo furgone Dodge bianco, al di là dei binari della ferrovia. Incrociavo il suo sguardo mentre legavo la bici con la catena o scendevo dall’auto prima di entrare in studio. Passarono una o due settimane prima che io iniziassi timidamente a salutarlo con un cenno, quasi tre mesi perché io mi decidessi ad attraversare i binari per conoscerlo. Dani aveva l’abitudine di parcheggiare il furgone all’interno del passaggio a livello, in un pezzetto di terra largo abbastanza perché il suo mezzo non interferisse con il transitare del treno. Una curiosa terra di nessuno, dove la polizia locale poteva infastidirlo meno, capii in seguito. Era spesso circondato dai suoi amici, per i quali lo sentivo suonare, leggere poesie, parlare di musica, di arte. Alcuni, come lui, vivevano da anni nelle proprie auto, altri si erano ricavati delle abitazioni nei cunicoli sotto all’autostrada lì vicino. Alla mia troppo sfrontata domanda se quel Dodge fosse casa sua, me lo ricordo chiaramente, rispose «no», e rimase offeso a lungo, quasi una settimana intera. Quando tornai le volte successive fu lui, senza che io chiedessi, a raccontarmi di un vecchio lavoro in azienda che era diventato insostenibile, di una compagna con cui non aveva più nulla in comune, di uno stile di vita al quale non era più interessato. E della scelta di fare quello che più gli piaceva, anche se voleva dire non avere una casa, a 46 anni. Dani tirava avanti e pagava le sue frequenti multe di parcheggio facendo piccoli lavori di carpenteria, vendendo i suoi quadri, dipingendo murales che la città gli commissionava e tramite il sussidio statale. Non elemosinava, mi ribadiva. Era spesso di buon umore e sorridente, ed è in quel modo che ho deciso di ritrarlo. Subito dopo gli chiesi di scrivere cosa significasse casa per lui, «What is home to you?».
«Che vuol dire “casa” per te?
Per me quel che si intende tradizionalmente per casa (un appartamento, quattro mura etc.) non è la mia casa, che scomparirà un giorno come farò io. Allora me ne andò dall’altra parte, e quella è la mia casa.
Dani Swann
PS: Vivo la mia vita con in testa la mia futura casa mentre vivo in questa casa temporanea, immagazzinando ricchezze che possono essere spese solo nella mia casa definitiva».