• di Host
  • Giovedì 27 febbraio 2014

Il Roller Derby – Le Bloody Wheels

Lividi e escoriazioni. La disciplina che combatte gli stereotipi dello sport al femminile

Ci sono sport che diventano filosofie di vita e che possono unire fatica, regole, movimento, principi, a nuovi immaginari del corpo che si oppongono a quelli classici del mainstream. Uno degli sport che ha aiutato la donna a discostarsi dalla visione secondo cui le discipline sportive al femminile sono tutte armoniose e delicate è il Roller Derby. Questa disciplina nasce nel 1935 negli Stati Uniti. Su di una pista di pattinaggio, il track ovale, per l’esattezza, percorso in senso antiorario, si sfidano due squadre, ognuna composta da cinque elementi. I ruoli in campo sono due: un jammer, (con un helmet cover con la stella) che segna i punti e quattro blockers, di cui uno è un pivot, cioè può diventare jammer durante la corsa.

Ad un dato segnale i blockers iniziano a girare in tondo in una piccola pista: così inizia il jam. Ad un secondo segnale entrano in pista i jammers: questi devono raggiungere da dietro the pack, cioè il gruppo, e superarlo. Da questo momento si calcola il punteggio: i jammer tentano di fare un giro completo per raggiungere di nuovo da dietro il pack e i blockers avversari li ostacolano: ogni blocker sorpassato dal jammer vale un punto per la squadra di quest’ultimo. Insomma, gli otto blockers delle due formazioni compongono il pack, muovendosi in gruppo lungo il tracciato; il loro compito è aiutare la jammer della propria squadra a superare le avversarie e conquistare in questo modo i punti, ostacolando allo stesso tempo il passaggio della jammer rivale.
Sono frequenti e messi in conto gli scontri e le cadute, essendo uno sport di contatto e velocità, fatta eccezione di falli non ammessi ovvero placcaggi alle spalle, colpi al viso e spinte evidentemente anti-sportive (manate e sgambetti).
I pattini usati sono i quad e assolutamente non quelli in linea. Inoltre vengono indossati casco e altre protezioni per gomiti, ginocchia e polsi.

A livello di filmografia si trovano numerose testimonianze dell’interesse del cinema per il Roller Derby, anche al femminile: nel 1949 uscì un cortometraggio prodotto dalla Paramount, nominato all’Academy Award, Roller Derby Girl; nel 1975 è la volta di Rollerball, film diretto da Norman Jewison, rifatto da John McTiernan nel 2002; più recentemente nel 2006 è stato prodotto un reality sul Roller Derby; nel 2009 uscì Whip It di e con Drew Barrymore. Tuttavia il miglior modo per avvicinarsi a questa disciplina è andarla a vedere dal vivo. Da sottolineare il fatto che al momento il Roller Derby è in lizza per entrare a far parte degli sport olimpici.

Nella tipologia al femminile, il Roller Derby, scardina completamente i preconcetti, sia a livello di movimento che a livello estetico formale della donna: “le protagoniste esibiscono con orgoglio estesi tatuaggi e capelli colorati, smalto e make up accesi e paradenti nerissimi; ascoltano musica punk o heavy metal, disegnando un’immagine di costante ribellione e rottura.”

A Torino c’è la prima squadra di Roller Derby piemontese e una delle prime nate sul territorio italiano, dove lo sport in questione risulta essere in continua espansione (sono ormai quasi 11 le squadre in Italia): le Bloody Wheels. Lo slogan della squadra è “Punk&Belligerent” che calza a pennello con la grinta che pervade ogni singola componente delle Bloody Wheels e con la vicinanza alla musica punk. Il loro logo è un mostro viola con una mazza da baseball, che hanno scelto come tributo ad uno dei loro film preferiti, I Guerrieri della Notte. Le fondatrici all’inizio erano in 4, ora il gruppo che si allena lunedì e sabato è formato da più di 24 pattinatrici, ciascuna con un nome di battaglia, ma alla luce delle continue adesioni stanno pensando alla divisione delle ragazze in due diversi team. Eccole in un video di un bootcamp durante un allenamento da loro organizzato con altre squadre (Harpies Roller Derby Milano, Alp’s Rockets Bolzano, She Wolves Roma Roller Derby e Medusa’s Minions Sigonella Roller Derby). Riguardo al nome delle squadre riporto le parole di Federica Calbini delle Bloody Wheels: “Ogni squadra ha un nome che richiama il campo semantico della potenza, del punk-rock, del coraggio, della velocità, solo per citarne alcuni. Si cerca di mettere in scena una femminilità diversa rispetto a quella promossa dalla cultura mainstream, il roller derby è per ragazze con una forte personalità”.

Il loro hashtag? #solomazzate.

Per chi volesse vederle in movimento, le Bloody Wheels si allenano in via Trecate, 46 a Torino ogni Lunedì dalle 20.30 alle 22.30 e ogni Sabato dalle 12.00 alle 14.00!

Foto di Alice Arduino (http://www.alicearduino.com/)

Host

Nata nel 1994 a Torino la Scuola Holden è una scuola di Scrittura e Storytelling dove si insegna a produrre oggetti di narrazione per il cinema, il teatro, il fumetto, il web e tutti i campi in cui si può sviluppare la narrazione. Tra i fondatori della scuola Alessandro Baricco, attuale preside.