• di Host
  • Lunedì 25 febbraio 2013

Breaking Bad, un mix esplosivo


Un uomo di mezza età, in mutande, pistola alla mano, vicino ad una roulotte che sprigiona un fumo rosa. Walter White è un professore di chimica in una scuola superiore del Nuovo Messico. Nel giorno del suo cinquantesimo compleanno gli viene diagnosticato un cancro non operabile ai polmoni, con un’aspettativa di vita di due anni, decide di sfruttare le sue conoscenze chimiche per preparare metanfetamine e, con l’aiuto del suo ex-studente Jesse Pinkman, di diventare uno spacciatore di alto livello nel tentativo di assicurare un futuro economico alla moglie Skyler e ai figli Walter Junior e Holly.

Questa accade nella prima puntata della prima stagione di Breaking Bad – Reazioni collaterali. Un inizio molto particolare e intrigante che seduce le aspettative del pubblico di una serie televisiva statunitense creata e co-sceneggiata da Vince Gilligan (sceneggiatore in diversi episodi delle serie X-Files e The Lone Gunmen, in ambito cinematografico insieme a Vincent Ngo ha sceneggiato il film Hancock di Peter Berg) e trasmessa dall’emittente via cavo statunitense AMC dal 20 gennaio 2008. In Italia va in onda in prima visione il 15 novembre 2008 sul canale satellitare AXN e in chiaro, il 4 ottobre 2010, su Rai 4.

Le avventure del Prof. Walter White hanno ricevuto ottime recensioni da parte della critica, principalmente per la sceneggiatura, la regia e le interpretazioni di Bryan Cranston nei panni del professore e di Aaron Paul che interpreta l’ex-studente Jesse Pinkman; la serie ha vinto numerosi premi, tra cui sei Emmy Award, cinque Satellite Award, tre Saturn Award, tre WGA Award e due TCA Award. Tuttavia il successo di una serie tv si può misurare oltre che in termini di audience, candidature e vittorie agli Emmy Awards o dal numero di stagioni in cui riesce a mantenere il prime-time televisivo anche un altro modo: l’impatto che ha sul pubblico e il numero e la qualità dei tributi che i fan realizzano. Breaking Bad come si può notare analizzando i video su youtube e vimeo, di tributi ne colleziona quotidianamente. Si tratta in molti casi di rivisitazioni che giustappongono alcuni momenti significativi dell’opera accompagnati da musiche che ne esaltano la chiave di lettura scelta. Questi prodotti dei fan hanno accumulato in poco tempo centinaia di migliaia di visualizzazioni. Propongo per dare l’idea quello che punta sul ritmo e crea un amatissimo rap con le scene e le battute delle prime due stagioni, le visualizzazioni sono al momento 640.551, si può vedere a questo link. Un altro video prodotto dai fan è quello dedicato al protagonista della serie, Walter White, un tributo alla vita del professore. Interessanti questi tributi alla serie per capire quanto il pubblico sia interessato a viverla profondamente oltre che seguirla passivamente in tv.

Lo sceneggiatore Vince Gilligan voleva creare una serie in cui il protagonista subisse un capovolgimento e che diventasse antagonista, una concezione diversa da quella che seguono di solito i registi delle serie tv, i quali si aggrappano a personaggi stabili che difficilmente subiscono modifiche o evoluzioni, personaggi da commedia dell’arte che incarnano tipi psicologici, nei quali lo spettatore rintraccia la sicurezza di trovarsi sempre di fronte ai soliti conosciuti: “la televisione è storicamente brava a tenere i suoi personaggi in una stasi autoimposta in modo che gli spettacoli possano andare avanti per anni o addirittura decenni. Quando ho capito questo, il passo logico successivo è stato quello di pensare a come poter fare una serie in cui l’impulso fondamentale sia verso il cambiamento […]Breaking Bad è l’unica serie costruita sul presupposto scomodo che c’è una differenza inconfutabile tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ed è l’unica in cui i personaggi hanno il controllo reale sul modo in cui scelgono di vivere.”

Quindi Breaking Bad è un lavoro sui personaggi che vengono tratteggiati con minuzia e che acquisiscono indipendenza dal sceneggiatore, il quale non può più domarli. La sfaccettata personalità del professore protagonista sottolinea il lavoro di ricerca psicologica.

Oltre alla parte di sceneggiatura, chi c’è dietro alle riprese di una serie di così grande successo? Lo rivela Michael Slovis, direttore della fotografia della serie. Innanzitutto il tempo, questa concezione così espansa sul set di una produzione tv o cinema: ogni episodio di Breaking Bad viene girato in 8 giorni, e il tipico giorno lavorativo è di 12 ore, ma in realtà ne vengono trascorse sul set quasi 13. Non tutte le riprese peculiari e insolite dello show vengono dalla sceneggiatura: alcune fanno parte della lista d’inquadrature del regista, altre vengono inserite dal direttore della fotografia. Nell’intervista si parla anche dello stile di ripresa a spalla (a mano) che caratterizza tutta la serie: “in effetti questo stile mi è sempre piaciuto in quanto aiuta a creare la tensione, ma anche la spontaneità, dello show”, rivela Michael Slovis. Anche l’illuminazione segue le tonalità psicologiche dei personaggi e si manifesta in modo poco naturale. Le informazioni date da Michael Slovis si possono ritrovare qui.

Ma le curiosità sulla serie non finiscono qui. Nei prossimi articoli verranno proposti link e riflessioni sulle parodie che si porta dietro una serie di successo, i motivi della buona riuscita del prodotto e un’altra considerazione: ma quanti morti ci sono in Breaking Bad?!

Classificazioni dei decessi in una serie che racchiude attraverso le puntate… 247 cadaveri!

– Stephania Giacobone –

Host

Nata nel 1994 a Torino la Scuola Holden è una scuola di Scrittura e Storytelling dove si insegna a produrre oggetti di narrazione per il cinema, il teatro, il fumetto, il web e tutti i campi in cui si può sviluppare la narrazione. Tra i fondatori della scuola Alessandro Baricco, attuale preside.