Bentornate!
Greta e Vanessa, bentornate!
Bentornate alla libertà e prestissimo bentornate in patria. Siete state incoscienti e coraggiose, generose e forse affrettate e senza senno, non abbiamo ancora capito. E chissà quante volte vi sarete pentite di qualcosa, di esservi spinte fin laggiù forse pensando che le buone intenzioni mettano al riparo dai pericoli e non è così.
Ma ci siete state, laggiù, e ci avete fatto capire che in un paese come il nostro – che spesso all’ingrandirsi spropositato di un mondo esterno che non capiamo più reagisce pensando di chiudersi dietro le proprie frontiere – chi è generoso e senza senno è utile, è preziosissimo, è quello che ci fa essere nel mondo insieme agli altri, con le vicende degli altri.
Tutti lo abbiamo pensato, vedendovi fragili e contente in quelle foto di partenza e di partecipazione, che potevate essere nostre figlie, le nostre sorelle, le nostre cuginette. E siamo stati tutti un po’ orgogliosi delle vostre decisioni e un po’ incazzati con voi, che avete esposto le vostre vite e messo un po’ nei guai il paese. E tutti abbiamo provato rabbia e pena, nel vedervi con quel velo nero e nel sentire quel “siamo in pericolo” sussurrato.
Ci saranno polemiche, ci saranno dibattiti, ci dovrete forse anche dare delle spiegazioni, ma adesso siamo semplicemente felici, per voi che tornate, e per il paese che è riuscito a riportarvi a casa, e non vediamo l’ora che le vostre vite ricomincino, che ci spiegate che cosa avete capito, che ricominciate a vivere come volete. Greta e Vanessa, bentornate.