Animali contro natura
Ogni volta che sento qualcuno pronunciare le parole «contro-natura», metto mano al libro apposito: si intitola Biological Exuberance: Animal Homosexuality and Natural Diversity ed è stato scritto dal biologo canadese Bruce Bagemihl – e si sa quanto esuberanti possano essere i canadesi, altrimenti non avrebbero inventato tende così piccole – è stato pubblicato nel 1999 dalla St. Martin Press. È un librone di 752 pagine che elenca i comportamenti contro natura che ci sono in natura.
E siccome dopo un po’ mi annoio a spiare la sessualità altrui e detesto sentirmi uno zoologo guardone, salto tutto e vado di corsa all’indice: 6 pagine fitte fitte stampate in corpo 6 – o comunque minuscolo –, piene zeppe di specie che praticano l’omosessualità con naturalezza senza che la natura abbia niente da dire.
Ci sono – per citarne solo alcuni – farfalle, pecari, scoiattoli, pinguini, canguri (forse anche supercanguri), falchi, leoni, koala, pipistrelli, macachi, serpenti, antilopi, bisonti africani e americani, bufali indiani, elefanti indiani e africani, scimpanzé, oche, cani, gatti, cavalli, maiali, porcospini, cicogne, aquile, procioni, delfini e balene, orangutan, zebre, coyote, usignoli, marabù, trichechi e babbuini, tartarughe e tacchini, lupi, picchi, lepri, cavie, volpi e uccelli del paradiso.
A differenza di quanto alcuni potrebbero pensare, le specie in questione non si limitano al soddisfacimento cieco dei sensi. Anche l’accudimento dei piccoli rientra nelle attività predilette dalle coppie omosessuali animali.
Capita spesso a fenicotteri, cavie peruviane, sterne, orsi Grizzly, volpi rosse, facoceri, morette americane (sono anatre), galli della salvia (centrocercus urophasianus), gabbiani, elefanti marini, corvi, struzzi, scimmie scoiattolo americane (saimiri), cormorani, parulidi (che sono dei piccoli passeracei gialli americani), cigni, beccacce di mare, gorilla (i piccoli sono cresciuti da gruppi promiscui, e le loro madri spesso sono lesbiche), antilopi.
A volte succede che due femmine si mettano insieme per accudire i figli di una, oppure che formino una coppia per allevare i figli di entrambe, e perfino che coppie di maschi decidano di adottare e nutrire i piccoli di altri. In alcuni casi, anche questi abbastanza comuni, la coppia omosessuale si costituisce dopo che la madre biologica rimane vedova proprio per l’accudimento della prole.
In natura, le varianti sono infinite perché la natura tiene dentro tutti, perfino chi accusa gli altri di essere «contro natura».