Il trucco di Goldman Sachs

Per capire quanto sia infida l’accusa di frode che, dall’alba di venerdì 16 aprile, tiene sulla graticola come una salamella la banca d’affari Goldman Sachs, dipinta in un efficace ritratto del reporter Matt Taibbi della rivista Rolling Stone come una «gigantesca piovra-vampiro avvinghiata al volto dell’umanità», basta ricorrere alla metafora usata da Phil Angelides, nell’audizione al Parlamento di Washington del 13 gennaio scorso dei primi quattro top bankers americani. Il presidente della commissione di inchiesta sulla crisi finanziaria, rivolto proprio al numero uno di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, che nicchiava nel rispondere alle domande sulle modalità di compravendita dei titoli “tossici”, a un certo punto sbottò spazientito: «Perdoni la franchezza, ma a me questa sembra la storia di uno che vende un’auto sapendo che è guasta e poi fa un’assicurazione a suo vantaggio sulla vita del guidatore che l’ha comprata».

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Francesco Maggio

Economista e giornalista, già ricercatore a Nomisma e a lungo collaboratore de Il Sole24Ore, da molti anni si occupa dei rapporti tra etica, economia e società civile. Tra i suoi libri: I soldi buoni, Nonprofit (con G.P. Barbetta), Economia inceppata, La bella economia, Bluff economy. Email: f.maggio.fm@gmail.com