Recensioni brevissime di libri difficili (2)
Tropico del Cancro, di Henry Miller
Tipo Rimbaud, ma americano e più lungo: il romanzo poteva finire con la rivelazione che il miracolo per cui l’uomo è disposto a uccidere sono degli stronzi che galleggiano sul bidè (pagina 93 su 295, un bellissimo finale mancato).
Trama: Uno scrittore con pochi soldi e molta fame parla continuamente di fica.
Reperibilità: Ovunque.
Voto: 75 su 100.
L’uomo senza qualità di Robert Musil
L’essenza, il pensiero e le ambiguità del ‘900 attraverso le riflessioni di alcuni personaggi. Un’opera enorme e inevitabilmente incompiuta, che rende il lettore dal 10 al 40% più intelligente. È il mio libro preferito.
Trama: Un trentaduenne indeciso tra scienza e spirito vive in un mondo indeciso tra scienza e spirito.
Reperibilità: Più che ottima.
Voto: 99 su 100. 100 no perché l’autore è morto prima di finire il libro e non si fa.
L’Erotismo, di Georges Bataille
Un incipit notevole: “Dell’erotismo si può dire, innanzitutto, che esso è l’approvazione della vita fin dentro la morte”. L’autore lo dimostra attraverso contorsionismi del pensiero inusuali ma sensati, senza cedere troppo all'(inspiegabile) moda francese di confondere le acque. Alla fine gli dai ragione.
Trama: Dell’erotismo si può dire, innanzitutto, che esso è l’approvazione della vita fin dentro la morte.
Reperibilità: Buona. Non si trova in tutte le librerie ma è sempre ordinabile.
Voto: 80 su 100.
Nelle puntate precedenti:
Ada o ardore, di Vladimir Nabokov
Pierre o dell’ambiguità, di Hermann Melville
Ulisse, di James Joyce