La Tragedia Pornografica
Quella italiana potrebbe essere definita una Tragedia Pornografica. Il cast non è necessario citarlo. La trama invece (goffamente parodica, come sempre nei film hard) ricalca il mito di Dioniso e la tragedia de Le Baccanti.
L’ atto cui siamo arrivati sembrerebbe verso la fine, per la precisione quello in cui il re di Tebe Penteo subisce una crudele sorte perchè non vuole credere alla divinità del cugino Dioniso (Bacco). Egli si reca nei luoghi dell’ ennesimo baccanale dove le donne, tra cui la stessa madre e le sorelle, ebbre ed invasate si scagliano su di lui uccidendolo, per poi squartarlo e divorarne le carni.
Sebbene nella tragedia originale Penteo abbia in odio i baccanali mentre nella nostra tragedia-porno ne è addirittura il promotore, non cambia nè il movente nè l’ epilogo omofago. L’ offesa è sempre la stessa: non accettare la divinità di Dioniso, che nel nostro caso significa usurparla, credersi immortale. Più potente dell’ ebrezza stessa, avendola effettivamente imposta come culto nazionale. L’ epilogo è più erotico che eroico (si parla di tragedia-porno) e vede il nostro ucciso ma soprattutto divorato dalle sue donne. Le carni sono il suo oro, madre e sorelle son più che altro figlie.