Shinzō Abe e i suoi predecessori
All’ora di pranzo arriva la notizia che hanno sparato all’ex primo ministro del Giappone, è un fatto sconvolgente, in questo periodo di incombenti elezioni politiche. Abe stava proprio parlando a un comizio politico nella città di Nara quando uno dei presenti gli ha sparato due colpi con una specie di pistola che pare si sia costruito da solo. Dalle foto sui siti di notizie pare si tratti di una sorta di fucile a canne mozze prodotto in casa e tenuto insieme con il nastro isolante, il che ha abbastanza senso visto che il Giappone è uno dei paesi al mondo con il controllo più inflessibile sulle armi da fuoco. Tetsuya Yamagami, un uomo sui 40 di Nara, è rimasto sul posto dopo aver sparato ed è stato arrestato, ma per ora non si sa il motivo per cui ha agito. L’assenza di armi e sparatorie in Giappone è il motivo per cui la sicurezza ai comizi e alle manifestazioni è molto blanda. Ho assistito a un intervento pubblico dell’attuale primo ministro Kishida l’anno scorso al termine della campagna elettorale per le elezioni dell’assemblea cittadina di Tokyo, e nonostante ci fosse tanta gente la polizia si preoccupava unicamente di farla defluire e che non si creassero imbottigliamenti pedonali. La sicurezza del pubblico era più urgente di quella dei politici i cui interventi si sono alternati dal tetto di un furgoncino parcheggiato davanti alla stazione, a una distanza di pochissimi metri da chiunque volesse avvicinarsi.
Nonostante il Giappone sia percepito – a buona ragione – come un paese pacifico e rispettoso, gli assassinii di personaggi politici sono stati una costante della sua storia.
Nel 1932 un altro primo ministro, Tsuyoshi Inukai, era stato ucciso in un attentato messo in atto da frange della marina imperiale al fine di attuare un colpo di stato. La storia di questo episodio è particolarmente singolare, e riguarda anche un complotto (fallito) di assassinare Charlie Chaplin, nello stesso periodo in visita a Tokyo.
Nel 1921 l’allora primo ministro Takashi Hara venne accoltellato alla stazione da un estremista di destra contrario alle riforme che il politico aveva introdotto tra cui il suffragio universale.
Più recentemente, nel 2007 il sindaco di Nagasaki Icchō Itō è stato ucciso da un membro della Yakuza locale con una pistola detenuta illegalmente, per motivi non ancora chiariti. Precedentemente, nel 1990, un altro sindaco di Nagasaki era sfuggito a un tentativo di omicidio sempre per mezzo di una pistola.
L’omicidio forse più tremendo di un politico, però, è quello in cui il socialista Inejiro Asanuma fu ferito a morte da una spada chiamata wakizashi (la versione corta di una katana) durante un comizio tenuto alla Hibiya Hall di Tokyo, comizio che stava andando in onda in diretta sulla NHK. L’assassino era un ultranazionalista di estrema destra.
La lista di politici assassinati continuerebbe, ma mi fermo qui. Adesso resta da vedere cosa succederà alle elezioni in corso e al Giappone in generale.