Come dice Hillmann
Guardo la televisione italiana e scopro che ci sono dei talk in cui si parla del nucleare. Ma ne parlano dei politici, e questo mi sembra strano. Altra cosa che mi sembra curiosa è che tutti partono da una convinzione e cercano di argomentarla con i mezzi più emotivi, tanto per conquistare il pubblico. Nel paese in cui tutto è opinabile, anche i dati vengono travisati, discussi, contestati e tutto finisce in litigio, nerazzurri contro rossoneri. Mi chiedo che cosa ci trovi di utile il telespettatore. Comunque questa è solo una mia impressione da lontano, magari mi sbaglio.
Posso essere sicuro invece che la TV giapponese sta fornendo una serie di informazioni veramente interessanti, senza risse, senza l’impressione che chi parla abbia un secondo fine. Anche la situazione della centrale nucleare è stata illustrata in lungo e in largo.
In questi giorni ho visto Ikegami Akira, giornalista scientifico e divulgatore, parlare in modo chiarissimo di terremoti, tsunami e fenomeni naturali catastrofici.
In studio ci sono sempre esperti che sanno il fatto proprio e che danno tutte le informazioni di cui sono in possesso. La TV cerca, per quanto possibile, di diffondere la conoscenza, perché i giapponesi sanno che il sapere rende la vita più facile, in ogni caso. Conoscere è già di suo un atto di prevenzione e resistenza contro la paura, il panico e lo sconforto.
Adesso, ad esempio, sto imparando da una annunciatrice come fare un pannolino per bebè usando un sacchetto di plastica.