La clemenza verso gli sconfitti
«Tu, compà, nun sei niente se nun te senti parte del tutto, della famiglia, della società, dello Stato, del mondo, dell’universo e pure der nemico tuo. Te sei “uno” co’ tutto. E pe’ sentitte “uno” co’ sto tutto, devi esse’ giusto e clemente anche co’ chi te sembra che te sta contro. Vedi che nel romanzo, dopo la guerra, zia Bissola va in una sezione socialista, dove si esalta il valore della resistenza locale al tedesco e rivendica che la resistenza l’ha fatta pure lei, ma agli americani però. A quella, proprio nun j’era entrata nella testa l’idea che il male stava tutto da una parte e il bene tutto dall’altra. Ecco, per me questa è la pietas: la partecipazione al tutto, la clemenza verso gli sconfitti». Così parlò Antonio Pennacchi, che ha vinto il Premio Strega 2010 con “Canale Mussolini” (intervista di un paio di mesi fa a Miro Renzaglia). Mi convince, ve la giro.