Cultura di destra e sinistra, simili destini
Leggo sull’Unità l’articolo di Goffredo Fofi sulla sostituzione di Alberto Ronchi all’assessorato alla Cultura dell’Emilia Romagna per fare posto a un nome “in quota Sel”. Mi ha colpito il ragionamento sul «modello dominante in tutta Italia sulla cultura intesa come intrattenimento e tempo libero, come motore economico, come procacciatrice di consenso, come calmiere di tensioni giovanili». E cioé, conclude Fofi, «come miele e colla invece che come sale».