Le due partite dei finiani
«Uno stuolo di anacronistici intellettuali organici, tipo Pci anni Cinquanta, hanno indotto Fini allo stillicidio quotidiano contro Silvio. La responsabilità è personale sul piano penale, ma in politica, purtroppo, le sciocchezze di Campi si riverberano su Gianfranco»: così sintetizzata da Giancarlo Lehner sul “Riformista”, la “questione ideologica” è il perno intorno al quale sta ruotando tutto il dibattito interno al centrodestra. Oltre il duello in diretta tra Fini e Berlusconi, oltre gli aspetti muscolari della contesa, il grand jeu aperto dai cosiddetti “finiani” è quello dei contenuti: un gioco che preoccupa e spaventa la politica italiana, a destra come a sinistra, perché da tempo nessuno è più abituato a maneggiarlo. Dalla cittadinanza per gli stranieri al testamento biologico, dai nuovi diritti alla libertà della Rete, dal patto generazionale alla legalità come precondizione della politica e dello sviluppo, l’elaborazione degli intellettuali di Farefuturo si è riverberata attraverso le prese di posizione del presidente della Camera nel dibattito politico con effetti dirompenti. Con acutezza Marco Damilano ha osservato sul suo blog che gran parte dell’interesse suscitato da Fini sta nel suo tentativo di «scommettere su una merce fuori moda», le idee.