I Killers hanno fatto suonare con loro un fan russo durante un concerto in Georgia, e si sono presi molti fischi
Verso la fine di un concerto dei Killers a Batumi, in Georgia – il paese del Caucaso invaso temporaneamente dalla Russia circa 15 anni fa – il cantante statunitense Brandon Flowers dei Killers ha chiesto se nel pubblico ci fosse qualcuno che sapeva suonare la batteria e che volesse salire sul palco a suonare insieme a loro la canzone “For Reason Unknown”, come spesso succede durante le loro esibizioni. La persona che si è fatta avanti era russa, e l’ha detto a Flowers, che ha chiesto al pubblico: «Non so come funzioni qui, ma questo ragazzo è russo. Vi va bene che salga sul palco un russo?».
Dal tono della domanda, Flowers sembrava dare per scontato che lo sarebbe stato, ma molti nel pubblico hanno risposto con proteste e fischi, accompagnati in realtà anche da qualche applauso. La band ha comunque suonato insieme al fan. Alla fine della canzone, rispondendo agli insistenti fischi degli spettatori, Flowers ha cercato di affrontare la questione dicendo: «Non riuscite a riconoscere se qualcuno è vostro fratello? Siamo separati dai confini dei nostri paesi? Io non sono vostro fratello, visto che vengo dall’America?». «Non voglio che le cose si mettano male», ha continuato. «Io vi vedo come miei fratelli e sorelle».
Part of the audience left concert of @thekillers at the Black Sea Arena in Georgia in protest after amid booing the group’s frontman who invited a Russian drummer to the stage and said everyone are “brothers and sisters” pic.twitter.com/mhtklWIOKf
— Formula NEWS | English (@FormulaGe) August 15, 2023
Il Guardian ha raccontato che vari fan hanno lasciato il palazzetto prima della fine del concerto in segno di protesta. Dopo l’invasione del 2008, la Russia occupa ancora il 20 per cento del territorio della Georgia, che aveva ottenuto l’indipendenza dall’Unione sovietica nel 1991. Da quando è cominciata la guerra in Ucraina nel 2022 decine di migliaia di uomini russi che non avevano intenzione di combattere si sono rifugiati nel paese – uno dei pochi posti verso cui era relativamente semplice espatriare dalla Russia – rendendo ancora più tesa la situazione, dato che una parte della popolazione georgiana attribuisce la responsabilità collettiva della guerra in Ucraina a tutti i russi, e non soltanto al governo.
Mercoledì il gruppo ha pubblicato un comunicato in cui si legge: «Brava gente della Georgia, non è mai stata nostra intenzione offendere nessuno! Abbiamo una lunga tradizione nell’invitare le persone a suonare la batteria, e dal palco sembrava che la risposta iniziale della folla indicasse che era d’accordo con la partecipazione di quel membro del pubblico».