Il “villaggio arcobaleno” di Taiwan è stato ricoperto di vernice per protesta
Alcuni degli edifici del “villaggio arcobaleno” di Taiwan, un piccolo quartiere di ex alloggi militari conosciuto per i suoi coloratissimi disegni e murales, sono stati ricoperti di vernice per protesta dalla stessa società che gestisce il sito dal 2013, la Rainbow Creative. Nel fine settimana la polizia ha arrestato e in seguito rilasciato 14 persone sospettate di aver imbrattato il villaggio, che si trova nella periferia della città di Taichung ed è un’attrazione turistica piuttosto nota: il presidente della società, Wei Pi-jen, ha detto ai media locali che lui e gli altri lavoratori avevano deciso di coprire i murales in segno di protesta contro la decisione di chiudere l’area per sei mesi per poter procedere con lavori di ristrutturazione.
Central Taiwan Rainbow Village defaced, artist condemns perpetrator as ‘villain’https://t.co/X0EtlRTGYA pic.twitter.com/SDxh241LXU
— Taiwan News (@TaiwanNewsEN) July 31, 2022
Il villaggio arcobaleno si trova nella parte occidentale dell’isola di Taiwan, e cominciò ad attirare l’interesse degli abitanti del posto e dei turisti nel 2008, dopo che il veterano Huang Yung-fu aveva iniziato a dipingere i suoi edifici per protestare contro la loro demolizione, come era accaduto a molti altri alloggi simili. Si stima che attualmente sia visitato da un milione di persone all’anno.
La Rainbow Creative ha accusato il governo locale di «violenza amministrativa» per aver imposto all’azienda di lasciare l’area con soli cinque giorni di anticipo; inoltre, ha contestato il fatto che l’amministrazione cittadina avesse deciso unilateralmente di rescindere il contratto per la gestione del sito, sostenendo di avere i diritti sulle opere d’arte. Al momento la procura di Taichung sta indagando sul caso: l’ufficio per gli affari culturali della città ha detto che denuncerà la Rainbow Creative per danni. Huang, che ha continuato a vivere nel villaggio e oggi ha 98 anni, ha detto di essere molto dispiaciuto dell’evento, e ha aggiunto che il lavoro di tutta una vita «è stato distrutto».