Stavolta a Taffo la solita pubblicità estemporanea online non è venuta benissimo
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’agenzia di onoranze funebri Taffo – nota per essere sempre alla ricerca di battute o hashtag per farsi promozione usando la stretta attualità – ha pubblicato un’immagine molto discussa e criticata.
Purtroppo, troppe volte, anche denunciare non basta. Ogni 72 ore una donna viene malmenata o muore.#giornatamondialecontrolaviolenzasulledonne pic.twitter.com/JOHVeuJhYn
— TAFFO (@taffoofficial) November 25, 2019
L’interpretazione prevalente dell’immagine, presentata senza ulteriori spiegazioni, è che per le donne che subiscono violenza ci siano due esiti possibili: la morte o la denuncia. L’eccessiva semplificazione nel voler cavalcare un hashtag su un tema di questo tipo è stata criticata da diversi utenti, per diversi motivi: c’è chi ha fatto notare che sia sbagliato dare per scontato che tutte le donne subiscano violenza, così come che purtroppo ci sono anche molti casi di donne uccise anche dopo aver denunciato chi era stato violento nei loro confronti; altri hanno criticato il modo in cui la pubblicità sembra suggerire che le donne che non denunciano in qualche modo se la sono cercata. Più in generale, ci sono state diverse critiche sul voler semplificare troppo, e per scopi non particolarmente nobili, un tema alquanto delicato.
Taffo ha risposto non scusandosi ma spiegando che la pubblicità è un’iperbole, tirando in mezzo «le istituzioni [che] non aiutano» e il fatto che manchi «la certezza della pena», e aggiungendo che «è lapalissiano che la colpa è di uomini violenti e infami» e che quindi «non serve scriverlo».
È lapalissiano che la colpa è di uomini violenti e infami, non serve scriverlo.
Non importa se arriva qualche critica, se questo post serve a dare la forza o a far capire anche solamente ad una donna, la situazione in cui versa, noi abbiamo già vinto.— TAFFO (@taffoofficial) November 25, 2019
A una utente che su Facebook criticava diversi aspetti del messaggio iniziale (scrivendo tra le altre cose: «Io chiederei scusa e toglierei sto post. PUNTO»), Taffo ha risposto così:
solo te pensi che il problema sia nelle vittime, te lo garantiscono i 12 mila like al post. Andate a criticare chi di dovere, scendete in piazza quando serve. Le leggi non le facciamo noi, quello che possiamo fare noi è informare tutte le donne che esiste un numero, che FORSE può salvarle la vita. PUNTO lo diciamo noi, non te.