L’immagine simbolo delle proteste in Sudan
Da alcuni giorni sta circolando molto una foto realizzata in Sudan durante le manifestazioni di protesta contro il presidente Omar al Bashir e il suo governo. La foto, pubblicata su Twitter l’8 aprile da Lana H. Haroun e scattata a Khartoum, la capitale del paese, mostra una donna mentre parla a una folla di manifestanti dal tetto di un’auto. La donna, una studentessa di architettura di 22 anni di nome Alaa Salah, al momento dello scatto stava gridando «Mia nonna era una Kandaka», il nome con cui venivano chiamate le regine dell’antica Nubia, a cui la folla rispondeva gridando «Rivoluzione!».
Taken by me@lana_hago#8aprile pic.twitter.com/o7pDUsQg84
— Lana H. Haroun (@lana_hago) April 8, 2019
Nella foto Salah indossa una lunga tunica bianca tradizionale, utilizzata da molte studentesse sudanesi durante le proteste di marzo in ricordo degli abiti che le loro madri e le loro nonne indossavano durante le proteste contro la dittatura militare negli anni passati. Indossa anche dei grandi orecchini circolari dorati, che secondo la studiosa Hind Makki rappresenterebbero la luna, che nella cultura araba è spesso usata in riferimento alla bellezza femminile. La foto è stata molto condivisa sui social media e, anche a causa della sua grande forza simbolica, sta diventando secondo molti l’immagine delle proteste in Sudan di questi giorni.
Le proteste contro Omar al Bashir erano iniziate a fine dicembre nella città di El Gadarif e, dopo che le forze di sicurezza le avevano represse con estrema violenza, si erano allargate ad altre città, arrivando anche a Khartoum. Inizialmente le manifestazioni riguardavano la cancellazione di un sussidio per comprare il pane e il caro vita, ma sono poi diventate proteste contro al Bashir, che è al potere da più di 30 anni ed è accusato di corruzione e violenze. Nelle ultime settimane le manifestazioni hanno ripreso forza, con decine di migliaia di persone che hanno partecipato a marce e a un grosso sit-in davanti alla sede dell’esercito, a Khartoum. Oggi AFP dice che diversi veicoli militari sono entrati nella base dove c’è la residenza del presidente Omar al Bashir, facendo pensare che sia in corso un colpo di stato.