La faccenda degli Stadio e dei nastri arcobaleno a Sanremo
Durante questa edizione del festival di Sanremo diversi partecipanti, tra cui Enrico Ruggeri, Noemi, i Bluvertigo, Patty Pravo ed Eros Ramazzotti, hanno espresso la loro solidarietà alla comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) portando sul palco dei nastri color arcobaleno. Altri hanno fatto dichiarazioni, più o meno esplicite sull’importanza dei pari diritti in un momento molto importante per il loro avanzamento con la votazione in Senato della legge Cirinnà. Gli Stadio, che hanno vinto il festival con la canzone “Un giorno mi dirai”, sono stati uno dei gruppi che non hanno indossato i nastri, un dettaglio che è stato fatto notare da alcuni opinionisti contrari all’approvazione del dll come Mario Adinolfi, ex deputato del Partito Democratico e oggi direttore del giornale cattolico conservatore La Croce.
Vincono gli Stadio, che hanno rifiutato la divisa arcobaleno e hanno celebrato il grande Lucio Dalla da artista, senza etichette
— Mario Adinolfi (@marioadinolfi) February 14, 2016
Nella conferenza stampa dopo la vittoria, però, gli Stadio hanno precisato la loro posizione sul tema. Il cantante del gruppo Gaetano Curreri ha detto: «La legge delle unioni civili deve essere approvata il prima possibile. Non ci siamo messi niente addosso ma non è che se uno non si mette qualcosa addosso non la pensa in quel modo». La sua dichiarazione è stata ripresa in un tweet di RTL 102.5, subito retwittato dall’account ufficiale degli Stadio.
"Appoggiamo #UnioniCivili ma se non abbiamo indossato le fasce arcobaleno non vuol dire che non condividiamo" @stadioofficial #Sanremo2016
— RTL 102.5 (@rtl1025) February 14, 2016