Sono passati trent’anni da quel rigore di Roberto Baggio contro il Brasile
Il 17 luglio di trent’anni fa si giocò a Pasadena, in California, la finale dei Mondiali maschili di calcio negli Stati Uniti del 1994 tra Italia e Brasile: dopo che la partita era finita 0-0, vinse il Brasile ai tiri di rigore, con l’errore finale di Roberto Baggio, che calciò alto il quinto rigore. Prima di lui sbagliarono anche il capitano Franco Baresi e l’attaccante Daniele Massaro: anche se Baggio avesse segnato, il Brasile avrebbe potuto vincere realizzando il suo ultimo rigore, ma quell’errore è rimasto il simbolo della grande delusione italiana, anche perché prima di quel rigore Baggio era stato nettamente il miglior giocatore della Nazionale.
Baggio aveva 27 anni ed era probabilmente il miglior giocatore italiano in quel periodo: aveva vinto il Pallone d’Oro nel 1993 e, nonostante non andasse particolarmente d’accordo con l’allenatore della Nazionale Arrigo Sacchi, giocò un torneo eccezionale, soprattutto nella fase a eliminazione diretta. Segnò una doppietta agli ottavi di finale decisiva per rimontare la Nigeria (il gol dell’1-1 arrivò a meno di due minuti dalla fine, e Sacchi disse che Baggio ci aveva «tirati giù dall’aereo»); poi ai quarti di finale segnò nella vittoria dell’Italia per 2-1 contro la Spagna e in semifinale fece doppietta contro la Bulgaria (il primo gol, in particolare, fu molto bello). Giocò poi la finale in condizioni fisiche non ottimali, dopo un problema muscolare avuto alla fine della semifinale.
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