L’ultimo silver goal, vent’anni fa, in Grecia-Repubblica Ceca degli Europei 2004
Il primo luglio 2004 si giocò la semifinale degli Europei maschili di calcio tra Grecia e Repubblica Ceca; vinse la Grecia 1-0 con un gol di testa del difensore Traïanos Dellas, che all’epoca giocava nella Roma. La particolarità di quel gol è che fu l’ultimo silver goal segnato nelle competizioni UEFA, visto che la regola fu abolita alla fine di quel torneo, nemmeno due anni dopo la sua introduzione.
Il silver goal regolamentava lo svolgimento dei tempi supplementari, cioè dei trenta minuti extra che si giocano (prima dei rigori) nelle partite a eliminazione diretta finite in parità. La regola prevedeva che se una squadra segnava un gol nel primo dei due tempi supplementari e restava in vantaggio fino alla fine di quel tempo supplementare, allora vinceva la partita senza che si giocasse il secondo tempo supplementare. Il secondo tempo in sostanza si giocava solo se la partita era ancora in parità. Se invece una squadra andava in vantaggio nel secondo supplementare, la partita veniva giocata fino alla fine in ogni caso, cioè fino al 120esimo. Dellas quel giorno segnò nei minuti di recupero del primo tempo, quindi poco dopo l’arbitro fischiò la fine e la Grecia vinse 1-0 senza che si giocasse il secondo tempo.
Il silver goal fu introdotto in Europa nel 2003 al posto del golden goal, la regola usata dal 1993 nelle competizioni internazionali UEFA e FIFA (la federazione del calcio mondiale). Con il golden goal, la prima squadra che segnava nei tempi supplementari vinceva la partita. Le partite finivano cioè non appena qualcuno fosse riuscito a segnare. Se restavano in parità fino alla fine dei supplementari, si andava ai rigori. La Germania vinse gli Europei del 1996 grazie al golden goal segnato da Oliver Bierhoff nella finale contro la Danimarca, e quattro anni dopo la Francia batté l’Italia in finale con il golden goal di David Trezeguet. All’inizio degli anni Novanta il golden goal fu introdotto con l’idea che avrebbe spinto le squadre a giocare in maniera più offensiva nei supplementari per cercare la vittoria senza andare ai rigori, favorendo quindi lo spettacolo, ma in realtà ebbe effetti opposti: nella maggior parte dei casi portò le squadre a difendersi di più e ad attaccare di meno, per paura di subire il gol decisivo.
Il silver goal era una via di mezzo, perché dava comunque tempo alle squadre di rimontare un eventuale svantaggio nei supplementari, ma con meno tempo a disposizione rispetto ai supplementari di oggi, in cui si giocano tutti e trenta i minuti, più recupero, a prescindere dal punteggio. Lo usò solo la UEFA, la federazione europea, con l’obiettivo di «incoraggiare un gioco più positivo», tra il 2003 e il 2004, e quindi di fatto venne impiegato in una manciata di partite: i preliminari di Champions League tra Ajax e Grazer AK, i sedicesimi di Coppa UEFA tra Valencia e Gençlerbirliği e appunto la semifinale degli Europei tra Grecia e Repubblica Ceca. La finale di Champions League del 2003 tra Milan e Juventus si giocò con la regola del silver goal, ma non fu utilizzata, perché anche i supplementari finirono 0-0 (vinse poi il Milan ai rigori).
Agli Europei del 2004 la Grecia compì un’eccezionale impresa sportiva, vincendo il torneo pur non essendo una delle favorite. Dopo aver battuto nella partita d’esordio il Portogallo (che giocava in casa) ed essersi qualificata per la fase a eliminazione diretta, ai quarti di finale vinse 1-0 contro la Francia, in semifinale 1-0 contro la Repubblica Ceca e in finale 1-0 di nuovo contro il Portogallo, grazie al gol di testa dell’attaccante Angelos Charisteas. L’allenatore di quella squadra era il tedesco Otto Rehhagel, che sei anni prima aveva raggiunto un altro risultato eccezionale e inaspettato, e cioè la vittoria del campionato tedesco con una squadra appena promossa dalla seconda divisione, il Kaiserslautern. Quello contro la Repubblica Ceca fu l’unico gol che Dellas segnò in 53 partite con la nazionale greca.