Inginocchiato sul podio, per protesta
Durante la cerimonia di premiazione del fioretto a squadre ai Giochi panamericani in corso in questi giorni a Lima, in Perù, lo schermidore statunitense Race Imboden si è inginocchiato mentre era sul gradino più alto del podio, in segno di protesta. Imboden, che aveva appena vinto la medaglia d’oro, ha spiegato poi su Twitter di averlo fatto per protestare contro il razzismo, il maltrattamento dei migranti, la mancanza di leggi che limitino la vendita e l’uso delle armi, e contro il presidente Donald Trump, «che diffonde odio».
We must call for change.
This week I am honored to represent Team USA at the Pan Am Games, taking home Gold and Bronze. My pride however has been cut short by the multiple shortcomings of the country I hold so dear to my heart. Racism, Gun Control, mistreatment of immigrants, pic.twitter.com/deCOKaHQI9— Race Imboden (@Race_Imboden) August 10, 2019
Imboden ha imitato il gesto fatto negli ultimi anni da molti atleti statunitensi, iniziato dal giocatore di football americano Colin Kaepernick.
Durante questa edizione dei Giochi panamericani c’era già stato un plateale gesto di protesta sul podio da parte di un’atleta statunitense. Sabato Gwen Berry, che aveva appena vinto la medaglia d’oro nel lancio del martello, aveva alzato il pugno nei secondi finali dell’inno statunitense, come avevano fatto più di 50 anni prima Tommie Smith e John Carlos durante le Olimpiadi di Città del Messico, per rivendicare i diritti civili dei neri.
U.S. hammer thrower Gwen Berry raises her fist at the end of the national anthem at the Pan Am Games today. (h/t @sergeta) pic.twitter.com/gnBCEEDN1m
— Nick Zaccardi (@nzaccardi) August 11, 2019