Il video della nazionale maschile di pallanuoto che per protesta canta l’inno di spalle
I giocatori si sono girati durante l'inno prima della partita contro la Spagna, per i torti arbitrali che ritengono di aver subito ai quarti di finale contro l'Ungheria nel torneo delle Olimpiadi
Venerdì alle Olimpiadi di Parigi la nazionale maschile di pallanuoto ha usato la partita contro la Spagna per protestare contro i torti arbitrali che ritiene di aver subìto mercoledì nei quarti di finale del torneo olimpico, in cui aveva perso ai rigori dall’Ungheria. Prima della partita con la Spagna, mentre i giocatori delle due squadre erano schierati in linea per cantare gli inni com’è consuetudine, i giocatori e lo staff tecnico dell’Italia si sono voltati di spalle per protesta mentre cantavano l’inno italiano. La protesta è proseguita durante la partita, con l’Italia che ha giocato volontariamente in inferiorità numerica per quattro minuti.
La partita contro la Spagna faceva parte del mini torneo che si disputa per stabilire quinto, sesto, settimo e ottavo classificato del torneo olimpico. In sostanza era una partita che contava molto poco, e l’Italia l’ha poi persa 11-9.
Mercoledì l’Italia aveva perso contro l’Ungheria ai rigori, ma dopo la partita aveva presentato un ricorso alla World Aquatics, la federazione internazionale degli sport acquatici, chiedendo di ripeterla sulla base di due episodi che riteneva essere gravi errori arbitrali: nella stessa azione era stato annullato un gol all’Italia ed espulso un giocatore italiano, Francesco Condemi, e poi era stato dato un rigore in favore dell’Ungheria. Si era così passati in pochi secondi da un possibile gol del 3-3 per l’Italia al gol del 4-2 per l’Ungheria (che ha realizzato il rigore).
A 5 minuti e 36 secondi del secondo quarto, con l’Ungheria in vantaggio per 3-2, la palla era andata a Condemi che aveva tirato, segnando il 3-3. Completando il movimento, Condemi aveva colpito inavvertitamente in faccia il difensore ungherese Szilard Jansik, che era uscito dalla piscina con una ferita sul sopracciglio. Gli arbitri avevano guardato le immagini al Var (l’assistenza video per l’arbitraggio) e avevano ritenuto Condemi colpevole di condotta violenta: per questo avevano annullato il gol, lo avevano espulso e avevano dato il rigore all’Ungheria. La partita poi è proseguita, è finita in parità nei tempi regolamentari ed è stata poi vinta dall’Ungheria ai tiri di rigore.
La decisione era stata subito contestata, anche dall’allenatore Sandro Campagna che dopo la partita aveva definito l’espulsione «una cosa oscena e vergognosa». La federazione italiana aveva fatto ricorso, chiedendo di ripetere la partita: la World Aquatics ha respinto il ricorso, ma ha tolto la squalifica a Condemi. Condemi era stato espulso per 4 minuti, e per questo venerdì l’Italia ha giocato simbolicamente in inferiorità numerica proprio per 4 minuti, con un giocatore che si disinteressava dell’azione volontariamente.
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