Il «no» del quotidiano Libération all’estrema destra francese, 22 anni dopo
L’edizione del weekend di Libération, storico quotidiano della sinistra francese, ha in prima pagina un primo piano di Jordan Bardella, presidente del partito di estrema destra francese Rassemblement National, con il titolo «È ancora no» («C’est encore non»). La prima pagina del giornale richiama quella del 22 aprile 2002, quando Jean-Marie Le Pen, fondatore dello stesso partito di estrema destra che allora si chiamava Front National, si guadagnò l’accesso al ballottaggio delle elezioni presidenziali con Jacques Chirac, superando a sorpresa il candidato di sinistra Lionel Jospin.
Tutte le altre forze politiche si mobilitarono a favore di Chirac per evitare che venisse eletto un presidente di estrema destra. In anni successivi accordi simili, definiti di «cordone sanitario» per isolare l’estrema destra, si ripeterono in tutti i ballottaggi che comprendevano un candidato del Front National o del Rassemblement National.
Domenica è in programma il secondo turno delle elezioni legislative francesi: il Rassemblement National è arrivato primo al primo turno, e le trattative fra il partito del presidente Emmanuel Macron e la nuova alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare hanno portato in queste settimane al ritiro di oltre 200 candidati per fare «fronte comune» contro l’estrema destra. Il sistema elettorale francese prevede che in ogni collegio risulti eletto il candidato che prende più voti fra quelli arrivati al secondo turno: partecipano al secondo turno i candidati che hanno ottenuto al primo turno un numero di voti almeno pari al 12,5% degli aventi diritto di voto. I ballottaggi cosiddetti “triangolari” e “quadrangolari”, cioè con tre o quattro candidati, sono ancora più di 90: un numero eccezionalmente alto e che renderà l’esito delle elezioni abbastanza imprevedibile.