C’è un grosso gatto nelle Linee di Nazca, in Perù
Nelle scorse settimane è stata scoperta una nuova figura tra le Linee di Nazca, i grossi disegni nel terreno che sono diffusi in un altipiano desertico nell’entroterra del Perù, circa 450 chilometri a sud di Lima, la capitale del paese. Questi grossi disegni si possono vedere bene soltanto da una certa distanza e si chiamano geoglifi; il geoglifo appena scoperto raffigura un gatto e secondo gli archeologi risale a circa 2mila anni fa.
La figura del gatto è stata scoperta durante i lavori per realizzare un punto di osservazione che avrebbe consentito a scienziati e turisti di vedere meglio altri geoglifi presenti nell’area del deserto di Nazca. Le linee del gatto sono larghe dai 30 ai 40 centimetri e il disegno è lungo circa 37 metri. L’archeologo responsabile del sito di Nazca, Johny Isla, ha detto all’agenzia di stampa spagnola EFE che la figura del gatto era difficile da vedere e soprattutto «stava per scomparire» perché si trova su una pendenza scoscesa che è soggetta a fenomeni di erosione naturale.
Secondo Isla, il gatto risale a un’epoca precedente rispetto alla maggior parte dei geoglifi di Nazca, che vennero realizzati tra il 200 avanti Cristo e il 700 dopo Cristo. Confrontando il disegno del gatto con l’iconografia dei ricami tipici della cultura Paracas, infatti, gli archeologi hanno stabilito che il gatto fu realizzato nella tarda epoca di questa civiltà, che si era sviluppata tra il 500 avanti Cristo e il 200 dopo Cristo nell’omonima penisola, sul Pacifico meridionale.
I geoglifi sono disegni nel terreno che solitamente raffigurano soggetti geometrici oppure piante e animali stilizzati, come il famoso colibrì di Nazca: le linee venivano realizzate rimuovendo i ciottoli e le pietre più scure dal terreno in modo da creare contrasto e rendere visibili la sabbia e il pietriccio più chiari da lontano. Quelli delle Linee di Nazca sono i geoglifi più famosi del mondo: ce ne sono alcune centinaia e nel 1994 sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.