I parlamentari dell’opposizione francese che cantano la Marsigliese contro la riforma delle pensioni
Giovedì il presidente francese Emmanuel Macron e il suo governo, guidato dalla prima ministra Elisabeth Borne, hanno deciso di approvare la riforma delle pensioni da tempo molto contestata in Francia senza passare dal voto dell’Assemblea nazionale, il più importante dei due rami del parlamento francese. Prima che Borne riuscisse ad annunciare all’Assemblea la decisione del governo di ricorrere a questo potere speciale (comma 3, noto anche come 49.3), un gruppo di deputati dell’opposizione si è alzato in piedi e ha intonato la Marsigliese, l’inno nazionale francese, cantando a voce alta per impedire alla prima ministra di parlare e reggendo cartelli con scritto «64 anni è no», in riferimento all’innalzamento dell’età minima per la pensione da 62 a 64 anni previsto dalla riforma. Nel giro di pochi secondi altri parlamentari dell’opposizione li hanno imitati, e il canto è andato avanti per più di due minuti.
2 minutes 30 surréalistes à l'Assemblée Nationale. Elisabeth Borne ne peut pas annoncer le 49.3, des députés de tous les bords chantent la Marseillaise , les députés LFI brandissent une pancarte "64 ans c'est non", d'autres lancent "démission". #DirectAN #ReformeDesRetraites pic.twitter.com/VrXclIg7YA
— Hugo Capelli (@Hugo_Capelli) March 16, 2023
La riforma delle pensioni, e soprattutto l’innalzamento dell’età minima, ha provocato una serie di manifestazioni e scioperi da gennaio fino a oggi, intensificatisi nell’ultima settimana. Il governo si è però dimostrato molto risoluto nel volerla comunque approvare: durante il Consiglio dei ministri il presidente Macron ha detto che il suo interesse e la sua volontà politica erano di arrivare al voto, ma che esistevano rischi finanziari ed economici troppo grandi nel caso la legge fosse stata respinta.