La pubblicità di promozione turistica di Oslo che elenca i “problemi” della città

Un fermoimmagine dello spot pubblicitario "Is it even a city?" (@visitoslo. / YouTube)
Un fermoimmagine dello spot pubblicitario "Is it even a city?" (@visitoslo. / YouTube)

Da qualche giorno sta circolando molto sui social network un video promozionale di Visit Oslo, l’ente del turismo dell’omonima capitale della Norvegia. La pubblicità si chiama “Is it even a city?” («Possiamo davvero definirla una città?») e sta riscuotendo un discreto successo per il modo poco convenzionale in cui consiglia alle persone straniere di visitare Oslo. Il video segue un trentenne di Oslo che gira per la sua città e ne racconta gli aspetti che lui giudica più negativi in tono per niente entusiasta: inizia dicendo proprio che lui Oslo non la visiterebbe.

Questi aspetti sono però proprio quelli per cui la città merita essere visitata, secondo il video promozionale: Oslo non sarebbe tanto una città, quanto un tranquillo paese che si può attraversare a piedi in 30 minuti e in cui tutti si conoscono, dove si può incontrare il primo ministro o il re solo passeggiando per il centro. Il protagonista della pubblicità si chiede per esempio se valga la pena andare a visitare dei musei dove non bisogna stare in coda per due ore prima di entrare e si lamenta del fatto che riesce ad andare a mangiare senza problemi al ristorante sotto casa sua.

Il tono del video è però chiaramente ironico e gioca sul fatto che da dopo la pandemia si parli sempre di più di come il turismo abbia reso invivibili città che sono tradizionali mete turistiche, come per esempio Venezia e Firenze, in Italia, ma anche Barcellona, che ha recentemente detto di voler vietare gli affitti brevi entro il 2029, e Amsterdam, che ha pubblicato diverse campagne che scoraggiano le persone dal visitarla, per davvero.