Ora c’è online la collezione completa dei “Quaderni Piacentini”
La Biblioteca Gino Bianco di Forlì ha pubblicato online la collezione completa dei Quaderni Piacentini, prestigiosa rivista culturale e politica fondata e diretta da Piergiorgio Bellocchio nel marzo del 1962 con il sottotitolo “a cura dei giovani della sinistra”. Dal numero 16 in poi al direttore Piergiorgio Bellocchio si affiancarono prima Grazia Cherchi e poi Goffredo Fofi. La rivista diventò in quegli anni un importante riferimento per il dibattito che portò al Sessantotto e poi agli anni Settanta, e uscì ogni tre mesi dal 1962 al 1984. Vi scrissero, tra gli altri, Franco Fortini, Giovanni Jervis, Giovanni Raboni e Michele Salvati.
Sul primo numero dei Quaderni Piacentini, tirato a ciclostile, si spiegava l’intento della rivista e la linea editoriale:
«I propositi sono di studiare i problemi locali di fondo – dalla scuola all’edilizia, dall’industria all’agricoltura, dalla stampa ai divertimenti, ecc. – beninteso con un’apertura mentale ampia e spregiudicata, non provinciale. Nonché seguire gli aspetti più significativi della cultura del nostro tempo. Comunque sollecitare dai giovani una maggiore presenza e partecipazione.
Vogliamo che questo sia un foglio di battaglia, portata non solo all’esterno ma anche all’interno. Ospiteremo testimonianze e opinioni anche contrastanti purché impegnate, vive, serie. E vorremmo infine provare che serietà non è necessariamente solennità e astrattezza. Si può e si deve esser seri senza essere noiosi. Con allegria».
La Biblioteca Gino Bianco si trova a Forlì, possiede circa 10 mila volumi che fanno soprattutto riferimento alla tradizione del pensiero socialista ed è fisicamente aperta nel pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00. Molti dei libri e delle riviste donate alla biblioteca sono consultabili in una emeroteca digitale.
La biblioteca nacque grazie alla Fondazione Lewin, che già possedeva una raccolta di testi riguardanti la Shoà e che ricevette in eredità da uno dei suoi fondatori, Gino Bianco, giornalista e militante socialista, gran parte della sua biblioteca di cultura politica e il suo archivio personale, di cui facevano parte documenti riguardanti il laburismo inglese e l’Internazionale socialista, una raccolta di manoscritti di Andrea Caffi (intellettuale e militante socialista libertario) e circa 200 numeri di Giustizia e libertà (settimanale degli anni della guerra di Spagna). Con il tempo la biblioteca ricevette altre donazioni, compresa una collezione di Politics, rivista americana su cui scrivevano, fra gli altri, Simone Weil e Albert Camus.
Tra le ultime cose pubblicate online, oltre a Quaderni Piacentini, ci sono i numeri di Rinascita, mensile fondato e diretto da Palmiro Togliatti, che vanno dal 1944 al 1960. La Biblioteca ha poi digitalizzato più di 1200 interviste audio che ha ricevuto in donazione dalla rivista Una Città e che si possono ascoltare facendone richiesta.