Il necrologio creativo e un po’ criptico di Luca Guadagnino e Carlo Antonelli per Berlusconi
Il giorno dopo la morte di Silvio Berlusconi sui quotidiani principali sono stati pubblicati tantissimi necrologi, quei brevi testi di condoglianze e di commemorazione che le persone mandano ai giornali per farli pubblicare nella sezione apposita, a pagamento. Soprattutto sul Corriere della Sera le tre pagine di necrologi per Berlusconi sono diventate un racconto nel racconto, costituito dai brevi ricordi di amici storici, personaggi pubblici, politici, dirigenti di azienda. Tra i tanti si è fatto notare anche quello firmato dal regista Luca Guadagnino e dal giornalista e produttore cinematografico Carlo Antonelli, che all’inizio degli anni Novanta ebbe una breve esperienza lavorativa in Fininvest, il gruppo della famiglia Berlusconi.
Il necrologio è stato diviso in due parti, una pubblicata martedì e l’altra stamattina. Nonostante il tono solenne e contrito, nel testo ci sono alcuni passaggi evidentemente ironici, come le case di Milano 2 «regalate» alle cosiddette cosiddette “Olgettine”, le ragazze che parteciparono alle serate nelle residenze di Berlusconi, e il «monopoli truccato senza imprevisti o probabilità», probabilmente un riferimento alle leggi ad personam.
Tra la pubblicazione della prima e della seconda parte del necrologio, sui social network e in particolare su Twitter c’è stato un dibattito sul suo effettivo significato, con molte persone che si sono chieste se Guadagnino si fosse rivelato berlusconiano oppure se fosse ironico. In ogni caso non è la prima volta che Guadagnino e Antonelli mandano ai giornali necrologi scritti con questo stile un po’ poetico. Lo avevano già fatto con Raffaella Carrà, con il regista Jean-Luc Godard e con la regina Elisabetta.
In merito al necrologio per la regina, Guadagnino ha detto: «L’ho fatto anche per la morte di Raffaella Carrà e l’ho rifatto, con slancio. È stato un omaggio ad una donna che, dietro la sua dimensione a pastello, ha portato avanti per tutta la vita l’idea di un mondo immutabile».