Il primo ministro libanese ha scambiato la segretaria di Giorgia Meloni per Giorgia Meloni
Nella serata di mercoledì 27 marzo il primo ministro libanese Najib Mikati ha accolto la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni per una visita istituzionale. Nel momento in cui doveva salutarla alla pista dell’aeroporto di Beirut, la capitale del Libano, dove l’aereo presidenziale italiano era da poco atterrato, Mikati ha scambiato la sua segretaria, Patrizia Scurti, per lei.
Scurti è scesa dalla scaletta dell’aereo prima di Meloni, insieme al capo del cerimoniale di Palazzo Chigi, Francesco Piazza, cioè il massimo responsabile dell’organizzazione degli eventi che coinvolgono Meloni. Nel vedere Scurti, che ha in effetti una vaga somiglianza fisica a Meloni, Mikati le si è avvicinato, l’ha abbracciata e baciata con un calore che non sarebbe giustificato per un semplice saluto a una funzionaria. Scurti, un poco imbarazzata, si è poi fatta da parte. Nel video si vede una persona che subito dopo il saluto a Scurti si avvicina concitata a Mikati, il quale perplesso si gira e si inchina per vedere se qualcun altro stava scendendo dall’aereo. Pochi secondi dopo dalla scaletta è in effetti scesa Meloni, e Mikati ha rinnovato il rito di benvenuto.
L’episodio è valso una nuova visibilità a Scurti, sui social e sui siti di news, che del resto più volte negli ultimi mesi avevano raccontato la sua centralità nello staff di Meloni e il rapporto strettissimo, per certi versi simbiotico, che c’è tra lei e la presidente del Consiglio. Ex collaboratrice di Gianfranco Fini, ex presidente della Camera e storico leader della destra italiana tra gli anni Ottanta e Duemila, Scurti assiste con vari incarichi Meloni dal 2006. Nella sua autobiografia Io sono Giorgia, la leader di Fratelli d’Italia l’ha descritta come la sua «padrona», dicendo che «non c’è nulla della mia vita che non passi da lei». Scurti segue sempre Meloni anche nei viaggi all’estero. Tra parlamentari e giornalisti viene anche soprannominata «la capo-Scurti», per ribadire l’importanza del suo ruolo alludendo allo stesso tempo al fatto che il suo compagno è il capo della scorta di Meloni.