In questi giorni il comune di Milano ha coperto una parte dei manifesti affissi per promuovere il concerto dei Marlene Kuntz, storica band del rock alternativo italiano che suonerà il prossimo 2 luglio al Castello Sforzesco. Sui cartelloni è stampata una citazione da “Festa mesta”, uno dei brani più noti del gruppo, che dice: «Complimenti per la festa! Una festa del cazzo!». Su tutti i manifesti però l’ultima parola è stata coperta con un adesivo bianco con sopra il timbro del Comune.
«Nulla di grave o paragonabile ad avvenimenti ben peggiori, abbiamo solo dovuto coprire una parola sui manifesti del concerto di settimana prossima al Castello Sforzesco. Ci sarà ancora più gusto a cantarla insieme dal vivo!» hanno scritto in un post su Facebook i componenti del gruppo.
A Milano, così come in altre città, per sponsorizzare un evento o pubblicizzare qualcosa tramite manifesti negli spazi pubblicitari comunali è necessario ottenere l’autorizzazione dell’ufficio affissioni, cioè quello che si occupa della gestione degli spazi per i cartelloni pubblicitari in città. Secondo il regolamento comunale l’ufficio può negare l’autorizzazione per diversi motivi, per esempio perché i cartelloni ostruirebbero la vista sulla segnaletica stradale, oppure perché si ritiene vadano contro al «decoro, l’ornato urbano e l’estetica cittadina.» Anche il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale (emanato dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, un’associazione che si occupa di pubblicità e tutela dei consumatori) vieta di usare nelle pubblicità affermazioni che «debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti».
Il concerto dei Marlene Kuntz è inserito nella programmazione culturale estiva del Comune di Milano. Dopo aver visto le locandine, l’ufficio affissioni ha dato ai referenti della campagna promozionale del gruppo due opzioni: ristampare le locandine cambiando la scritta, oppure applicare su ogni manifesto un adesivo che coprisse la parola. È stata scelta la seconda.
Negli ultimi mesi il Comune ha bloccato l’affissione di almeno altri due manifesti, realizzati per il progetto “Italia 70 — I nuovi mostri” legato alla Art Week, la settimana dedicata all’arte che si è svolta tra l’8 e il 14 aprile. Uno dei due manifesti era stato realizzato dal noto artista Maurizio Cattelan, che a Milano ha sempre esposto opere provocatorie e divisive, come il dito medio in piazza Affari o le sculture di bambini impiccati che comparvero nel 2004 appese alla quercia di piazza XXIV Maggio. Il suo manifesto per Art Week raffigurava una pistola con la scritta “Ribellati! L’unica prigione è la tua mente. L’altro manifesto era di Giangiacomo Rossetti e riprendeva la storia della “Compagnia della teppa”, un gruppo di giovani milanesi che commetteva atti vandalici e violenti: erano illustrati un giovane con un bastone alzato e due persone a terra.
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