Il TG2 ha mandato in onda un bizzarro servizio sull’intervista di Fabio Fazio a Emmanuel Macron
È bizzarro soprattutto perché è pieno di frecciatine nei confronti del conduttore di una rete della stessa azienda (l'intervista a Macron è andata in onda su Rai Uno)
Lunedì sera, al TG2, è andato in onda un bizzarro servizio in cui la giornalista Milena Pagliaro ha raccontato l’intervista di Fabio Fazio al presidente francese Emmanuel Macron andata in onda domenica sera durante Che tempo che fa, su Rai Uno. Lo ha fatto con una serie di commenti critici e apparenti frecciatine nei confronti di Fazio, uno dei principali conduttori della Rai, cioè la stessa azienda a cui appartiene il TG2.
Ad esempio, a un certo punto Pagliaro dice che «Fazio porge argomenti, Macron sceglie come affrontarli» e poi aggiunge che Fazio «annuisce, non incalza». «A noi tornano in mente le interviste ai capi di stato, quelle vere», conclude poi, lasciando intendere che quella di Fazio non lo fosse veramente. Come esempi di interviste che si scrivono con la «maiuscola», Pagliaro cita l’intervista di Oriana Fallaci al leader iraniano Khomeini nel 1979 e poi la storica intervista di Gianni Minà al presidente cubano Fidel Castro del 1987. Almeno quest’ultima, però, è un pessimo esempio di quel che vuole dimostrare Pagliaro: l’intervista durò 16 ore, ma a parlare fu soprattutto Castro e Minà non fu particolarmente critico nei suoi confronti. Era infatti, ed è tuttora, un amico e un ammiratore di Cuba e di Castro e ancora oggi, 30 anni dopo quell’intervista, fatica a definire una “dittatura” quella che fu instaurata nell’isola.
Nel servizio ci sono anche una serie di critiche e battute rivolte al presidente Macron. A un certo punto Pagliaro riferisce che Macron avrebbe auspicato un miglioramento dei rapporti con l’Italia, ma conclude la frase con un dubbioso “Mah!”.
Da quando lo scorso ottobre Gennaro Sangiuliano, amico personale del ministro dell’Interno Matteo Salvini, è stato nominato direttore del TG2 il telegiornale è stato spesso criticato per le sue prese di posizione a favore del governo a volte così smaccate da apparire bizzarre. Lo scorso febbraio, ad esempio, poco dopo il richiamo dell’ambasciatore francese in Italia in seguito alle polemiche tra i due governi, Sangiuliano fece mandare in onda un servizio in cui venivano riepilogati tutti i torti, veri o presunti, che la Francia avrebbe inflitto al nostro paese. In un’altra occasione, il telegiornale aveva intervistato il filosofo russo ultranazionalista Aleksandr Dugin, attualmente sotto sanzioni da parte di Stati Uniti e Canada per il suo ruolo nell’aver incitato l’invasione dell’Ucraina.
A proposito delle sue posizioni politiche, in un’intervista al Foglio, Sangiuliano ha detto che Salvini: «Ha una visione. Sa che esistono dei valori nazionali da tutelare». Ma ha anche ricordato che il suo telegiornale rispetta un perfetto equilibrio nei tempi di parola assegnati ai politici e che lui, nonostante l’amicizia con il ministro dell’Interno, fa di mestiere «il giornalista, non il propagandista politico». A partire dallo scorso dicembre, l’Agcom ha richiamato diverse volte il TG2, insieme agli altri TG Rai, per l’eccessivo spazio dato al governo.