Il turista che ha aspettato sette mesi per visitare Machu Picchu e ci è riuscito
Il 12 ottobre, Jesse Katayama, ha messo su Instagram questa foto, che aspettava di poter fare da almeno sette mesi.
https://www.instagram.com/p/CGQvpQcpk8p/
Katayama è un turista e istruttore di pugilato giapponese. Ha 26 anni e nel 2019 era partito per un lungo viaggio attraverso diversi paesi, con lo scopo di visitarli da turista ma anche di studiare come, in ognuno di essi, venivano gestite le palestre e insegnato il pugilato. Dal marzo di quest’anno, però, Katayama era fermo nel sud del Perù ad Aguas Calientes, il più vicino centro abitato da cui si può raggiungere Machu Picchu, uno dei siti archeologici più famosi al mondo.
Come ha raccontato tra gli altri il New York Times, Katayama aveva un biglietto per visitare Machu Picchu il 16 marzo, ma non lo potè fare per via della chiusura, il giorno prima, del sito archeologico a causa della pandemia. Katayama ha rifiutato di prendere un volo speciale per tornare in Giappone (a suo dire perché troppo costoso) e ha preferito prendersi una stanza ad Aguas Calientes, una città molto turistica, e far passare i giorni facendo e insegnando yoga e pugilato. In più di un’occasione, intanto, provava a far presente che lui ancora aspettava di visitare Machu Picchu: per esempio facendosi intervistare dal noto giornale peruviano La República, che lo aveva definito “l’ultimo turista a Machu Picchu“.
La sua storia è quindi arrivata fino al ministro della Cultura peruviano, Alejandro Neyra, che ha concesso uno speciale permesso a Katayama, che ha così potuto visitare Machu Picchu come unico turista, con la sola compagnia del capo dell’ente che gestisce il sito archeologico, ovviamente documentando il tutto su Instagram.
https://www.instagram.com/p/CGSP5lAp-VY/
Per tutti gli altri, Machu Picchu dovrebbe riaprire a novembre, consentendo però l’accesso a meno di 700 persone al giorno, circa un terzo del numero massimo che era consentito prima della pandemia. In Perù, finora, sono stati individuati più di 850 mila casi di contagio, e almeno 33mila persone sono morte.
Non è chiaro, al momento, quando Katayama lascerà Aguas Calientes, e per andare dove.