L’intervista all’uomo che ha tradotto la scena “Hold the door” di Game of Thrones in italiano
Movieplayer.it ha pubblicato oggi un’intervista a Matteo Amandola, responsabile dell’adattamento in italiano della serie televisiva Game of Thrones: la persona che quindi si è occupata di tradurre una delle scene più discusse delle ultime puntata, quella di “hold the door”. Amandola ha raccontato di essere stato parecchio in difficoltà per tradurre le battute di quella scena, di averci pensato per una settimana ma di aver deciso solo all’ultimo momento di tradurre “hold the door” con “trova un modo”.
Arriviamo invece alla tua soluzione. Come sei arrivato alla scelta di “trova un modo”? Che compromesso hai raggiunto con questa frase?
L’ho trovata durante una cena proprio la sera prima della consegna, chiacchierando con un paio di amici che, pur non essendo del settore, sono comunque abili e capaci con l’italiano. Così, davanti a una pizza, abbiamo iniziato in tre a scervellarci e alla fine la soluzione è venuta fuori partendo da tutte le parole che contenessero la particella “odo”. È chiaro che il gioco di parole era impossibile da rendere fedelmente e quindi anche io sono dovuto scendere a compromessi con la mia pignoleria. “Trova un modo”, a mio parere, rispettava la situazione e il contesto, non snaturava eccessivamente la scena, ed era possibile da recitare per il doppiatore senza sembrare troppo forzata.Avevi valutato altre soluzioni? Quali?
Sì ne ho cercate diverse. Un paio le ho anche viste in giro, probabilmente anche qualcun altro ci era arrivato. Avevo valutato qualcosa con “oddio”, ma ne Il Trono di Spade mettere qualunque cosa con “Dio” è rischioso dato che ci sono prevalentemente “Dèi” nella serie. Avevo pensato a un semplice “fermali, Hodor!”, che rispettava tutta la logica temporale della situazione ma lasciava fuori dalla porta, appunto, l’etimologia del nome “Hodor”. E poi tantissime altre soluzioni mi sono ronzate in testa ma nessuna soddisfacente. In effetti, però, quella messa in alcuni sottotitoli, “tieni duro”, mi era sfuggita.