È ora di conoscere Liberato
“Ti posso dire solo che mi chiamo Liberato, sono nato a Napoli e faccio musica”. Di Liberato non si sa nulla di più, per il momento, ma se ne parla perché negli ultimi tre mesi ha pubblicato due canzoni in napoletano che sono riuscite a oltrepassare i loro confini dialettali (probabilmente uno degli obiettivi del suo progetto musicale). Non è né un cantante neomelodico né fa parte della cultura rap napoletana. La sua prima canzone, “NOVE MAGGIO”, è uscita a febbraio ed è stata definita come una delle novità più rilevanti nella musica pop italiana. La sua ultima canzone, “TU T’E SCURDAT’ ‘E ME”, è uscita il 9 maggio (“Nove maggio, m’è scurdat’” erano le prime parole di “NOVE MAGGIO”), e sta avendo un discreto successo. Sembra avere poi quello che serve per sentirla parecchio in giro nei prossimi mesi: dalla breve storia d’amore fra due ragazzi alla malinconia da fine estate. Liberato canta in napoletano, ma i significati e le immagini inclusi nelle sue due canzoni si possono percepire anche senza avere un’immediata e chiara comprensione di quello che dice, o senza sapere dove siano esattamente Mergellina, Nisida o Forcella.