Il video della Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, interrotto e contestato da alcuni studenti mentre faceva un discorso a Teheran
La Guida suprema dell’Iran Ali Khamenei, la principale figura politica e religiosa del paese, è stato contestato durante un incontro con alcune associazioni di studenti a Teheran, la capitale del paese. L’incontro si è svolto martedì ma il video è circolato online soprattutto negli ultimi due giorni. Khamenei stava parlando – escludendola – della possibilità di organizzare referendum sulle questioni che negli ultimi mesi sono state al centro delle proteste antigovernative.
Scène inédite : la rencontre du dictateur avec des étudiants basidjis pro régime triés sur le volet est perturbée par un étudiant qui coupe la parole de Khamenei, et crée la pagaille. Cet extrait vidéo a été supprimé du site officiel d’Ali Khamenei. pic.twitter.com/fj7h3N8EBQ
— lettres de Teheran (@LettresTeheran) April 22, 2023
A un certo punto del discorso Khamenei ha minimizzato l’importanza delle proteste, invitando gli studenti a «non essere avventati» e a non trasformare in una «questione nazionale» un fatto secondo lui trascurabile, da lui definito «un incidente in un angolo del paese». Non è chiaro a cosa si riferisse esattamente Khamenei, se alle proteste nel loro insieme o alla morte in carcere di Mahsa Amini, la giovane donna arrestata a Teheran perché non indossava in maniera corretta il velo, che è stato il punto di partenza delle proteste.
A quel punto uno studente lo ha interrotto, seguito da altri che si sono alzati in piedi e non lo hanno lasciato finire di parlare. C’erano anche molte studentesse. La cosa notevole della contestazione, fatta notare da analisti ed esperti, è che tra le organizzazioni incontrate da Khamenei c’era anche la Basij, tradizionalmente vicina al regime.
Le proteste iniziate dopo la morte di Amini si erano rapidamente trasformate in una più ampia contestazione contro il regime nel suo insieme, che si è trovato in seria difficoltà e ha reagito reprimendola con violenza. Lo ha fatto anche con condanne a morte ed esecuzioni pubbliche, tra le altre cose. La repressione è stata una delle ragioni per cui negli ultimi mesi le proteste si sono attenuate.