Anche J.K. Rowling non ha capito la copertina della prima edizione italiana di “Harry Potter e la pietra filosofale”
La copertina della prima edizione italiana di Harry Potter e la pietra filosofale è nota per la sua illustrazione piuttosto lontana dall’immaginario costruito successivamente attorno al personaggio di Harry Potter: Harry indossa inspiegabilmente un copricapo a forma di testa di topo, e di fianco a lui c’è un topo gigante. J.K. Rowling, l’autrice dei libri di Harry Potter, ha detto su Twitter di non aver mai capito il senso di quell’illustrazione, rispondendo a un lettore italiano: «Ho sempre amato quella copertina perché è così strana. Perché la testa di topo? Perché il topo gigante con il fazzoletto al collo? Non ho mai conosciuto l’illustratrice, quindi non lo so ancora».
I've always loved that cover because it's so odd. Why the rat head? Why the giant rat in the headscarf? I never met the illustrator, so I still don't know. https://t.co/x4aeLU5xeL
— J.K. Rowling (@jk_rowling) April 21, 2020
Le copertine delle prime edizioni italiane dei romanzi su Harry Potter furono illustrate da Serena Riglietti, che nel 1998, quando uscì in Italia Harry Potter e la pietra filosofale, era una giovane illustratrice all’inizio della sua carriera e frequentava ancora l’Accademia di Belle Arti. La primissima illustrazione da lei realizzata per la copertina era ancora più lontana dall’attuale immaginario di Harry Potter: Harry aveva i capelli chiari, non portava gli occhiali e non aveva la cicatrice a forma di saetta sulla fronte. La cicatrice e i capelli scuri furono aggiunti nella copertina della prima edizione, stampata solo su alcune copie, che per errore indicava il nome di J.K. Rowling (Joanne) che la scrittrice non voleva fosse diffuso. Nella successiva edizione, quella più diffusa tra i primi lettori italiani di Harry Potter, furono aggiunti anche gli occhiali.
Aggiornamento del 23 aprile
Rispondendo a un’intervista del sito dedicato a Harry Potter Portus, Riglietti ha spiegato le stranezze della copertina della prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale. Ha detto che quando le fu chiesto di illustrare il libro non era ancora terminata la traduzione e le furono date solo «indicazioni abbastanza sommarie» sulla trama. Ha anche spiegato nel dettaglio le sue scelte:
Harry non gioca a scacchi con un topo, Harry gioca a scacchi accanto a un topo, ed il giocatore che si trova da quest’altra parte potrebbe essere ognuno di noi, chiunque abbia di fronte la copertina. Anche metaforicamente la partita a scacchi viene usata per dire di qualcuno che si gioca il proprio destino usando l’intelligenza, e questo era il mio augurio all’autrice del libro.
Questa è la copertina che io ho disegnato non avendo letto il libro e sapendo soltanto che Harry Potter era un bambino che nella scuola di magia avrebbe dovuto affrontare tutta una serie di prove. Una delle prove finali avrebbe potuto mettere in gioco la sua vita. Mi era anche stato detto che gli studenti in questa scuola di magia potevano portare con sé un topo o una civetta. Nient’altro.
Mentre per quanto riguarda il cappello-testa-di-topo:
Harry ha il cappello di topo perché è una delle caratteristiche del mio lavoro, a me piace mettere i cappelli strani sulle teste dei miei personaggi, lo faccio ogni volta che ne ho la possibilità.