Il Genoa ha fatto piangere il suo allenatore
Negli ultimi quattro mesi di campionato, e quindi nelle ultime diciannove partite di Serie A, il Genoa ha vinto solamente due partite. Un andamento da retrocessione a cui ora, con sole quattro partite ancora da giocare, si trova pericolosamente vicino. In questi sette mesi di campionato al Genoa è successo un po’ di tutto: ha iniziato tutto sommato bene, con due vittorie di una certa importanza contro Juventus e Milan, fino ad arrivare a dicembre. Lì ha iniziato a perdere, poi ha smontato la squadra: ha venduto quattro titolari e ha comprato una decina di giocatori nuovi. I tifosi hanno iniziato a contestare Enrico Preziosi, il proprietario, che qualche settimana fa ha annunciato di voler vendere il club. Ivan Juric, l’allenatore con cui il Genoa ha iniziato il campionato, è stato esonerato e sostituito da Andrea Mandorlini per sei partite. Poi Juric è tornato e ora sta cercando di risollevare la squadra, almeno per quel che si può.
Ma il Genoa continua a perdere e sembra avere talmente tanti problemi da non sapere nemmeno come iniziare a risolverli. Ieri pomeriggio, nella partita giocata in casa contro il Chievo, sembrava riuscisse a vincere, dopo un primo tempo concluso in vantaggio di un gol pur avendo sbagliato un calcio di rigore. Nella ripresa ha subito due gol, la partita è stata interrotta due volte a causa dei fumogeni provenienti dalla Gradinata Nord e il Genoa non è più riuscito a tornare in partita. Nella conferenza stampa al termine della gara, Juric ha parlato a lungo dell’atteggiamento inspiegabile della squadra, a cui sono bastati venti minuti per buttare una vittoria che sembrava vicina. Quando gli è stato chiesto se si fosse pentito di essere tornato ha risposto: «Non sono pentito di essere tornato. Qui al Genoa ho vissuto alcuni momenti più intensi della mia vita, ora la mia squadra è in difficoltà…». Poi si è fermato, visibilmente commosso, e ha lasciato la sala.