Le foto satellitari che mostrano le distruzioni causate dalla guerra nel Darfur, in Sudan
Da poco più di un anno in Sudan è in corso una sanguinosa guerra civile fra l’esercito regolare e il gruppo paramilitare Rapid Support Forces (RSF): le immagini di Google Earth, l’applicazione di Google che permette di esplorare il mondo con mappe e fotografie attraverso immagini satellitari, mostrano in modo evidente le enormi distruzioni che la guerra ha causato soprattutto nel Darfur, regione occidentale del paese.
Le immagini di Google Earth sono state analizzate dal centro studi londinese Centro per la resilienza dell’informazione (CIR), che si occupa fra le altre cose di diritti umani e crimini di guerra, mettendole a confronto con quelle di un anno fa, aprile 2023 (gli scontri fra i due eserciti sono cominciati il 15 aprile 2023). In particolare sul profilo X (Twitter) di Benjamin Strick, direttore del CIR, sono state pubblicate le immagini che si riferiscono a El Geneina, città del Darfur Occidentale particolarmente interessata dai combattimenti. Le foto satellitari mostrano come ampie zone siano state completamente distrutte, come l’area intorno all’ospedale sia stata bruciata in incendi e come una serie di magazzini sia stata completamente smantellata.
Attraverso altre ricerche, compiute insieme al quotidiano britannico Guardian utilizzando tecnologie della NASA (l’ente spaziale statunitense) di rilevamento del calore, il CIR ha scoperto che oltre 50 fra città e paesi sono stati completamente bruciati fra febbraio e marzo. Questi incendi sarebbero solo una parte di un numero molto più ampio: l’incendio doloso e deliberato è una delle tecniche di guerra utilizzate dagli eserciti. Dalle sole foto e in assenza di conferme indipendenti non è possibile indicare quale delle parti in causa sia responsabile degli incendi, se l’esercito o il gruppo paramilitare RSF (che è un diretto discendente dei Janjawid, un gruppo di miliziani arabi di etnia baggara che durante la guerra nel Darfur del 2003 si resero responsabili di vari crimini di guerra, e secondo molte interpretazioni anche di genocidio).
La guerra in Sudan iniziò nell’aprile 2023 dopo una lunga fase di tensioni politiche fra due generali, Abdel Fattah al Burhan e Mohamed Hamdan Dagalo, noto anche come Hemedti. Allora i due guidavano una giunta militare, il Consiglio Sovrano, che governava il paese dall’ottobre del 2021, dopo aver preso il potere con un colpo di stato: Burhan era presidente, Hemedti era il suo vice. In un anno di guerra secondo diverse stime, tra cui quella della ong International Rescue Committee, lo scontro militare fra le due fazioni ha causato almeno 14.700 morti, 30mila feriti e più di 8 milioni di sfollati.
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