I documenti del ponte sullo Stretto inviati al ministero e definiti illeggibili sono letteralmente illeggibili
Martedì il ministero dell’Ambiente ha chiesto alla società Stretto di Messina, che gestisce il progetto del ponte sullo Stretto, di integrare la documentazione presentata per la valutazione di impatto ambientale perché giudicata carente. In totale il ministero ha chiesto circa 280 chiarimenti. Tra le altre cose, i documenti del progetto sono stati definiti «datati e in alcuni casi illeggibili». In uno dei passaggi si legge: «Molte tabelle dell’elaborato GER0330 relativo all’aggiornamento dello studio del traffico risultano materialmente non leggibili per problemi di caratteri».
Diverse persone, tra cui il giornalista Michele Serra su Repubblica, si sono chieste in cosa consistesse l’illeggibilità dei documenti del ponte. «Forse macchie di inchiostro? Uso di font sconosciuto, ispirato all’alfabeto dei sumeri o dei fenici? Incompatibilità tra i computer in dotazione nei diversi ministeri, tale da richiedere un interprete?», si è chiesto Serra. L’aggettivo “illeggibile” potrebbe far pensare anche a un’iperbole per definire un testo particolarmente complesso o tecnico. In realtà in questo caso i documenti sono letteralmente illeggibili: basta scaricare lo studio sul traffico, una parte tutt’altro che secondaria del progetto, per accorgersi che ci sono decine di pagine con tabelle o testi in cui i caratteri sembrano messi a caso e sovrapposti.
Probabilmente chi ha esportato lo studio per poi inviarlo ai tecnici del ministero ha creato un file in formato PDF con una codifica dei caratteri sbagliata. La codifica è il sistema che consente a qualsiasi computer e software di riconoscere una lettera, un numero o un segno, e di riprodurlo sullo schermo. I tecnici del ministero dell’Ambiente si sono così trovati a valutare studi da decine di pagine senza avere dati a disposizione e per questo hanno chiesto alla società Stretto di Messina di inviare nuovamente tutto quanto.