Il discorso di Michelle Obama sul diritto all’aborto e sui rischi di una vittoria di Trump per le donne
Sabato la ex first lady statunitense Michelle Obama ha fatto un discorso di circa quaranta minuti prima del comizio della candidata Democratica Kamala Harris a Kalamazoo (o Kamalazoo, come ha detto lei scherzando), in Michigan. Il Michigan è uno dei cosiddetti stati in bilico a queste elezioni statunitensi, uno cioè di quelli in cui la vittoria di una o dell’altro candidato potrebbero dipendere da poche migliaia di voti, e in cui quindi le campagne elettorali dei due candidati sono particolarmente attive con l’avvicinarsi del voto del 5 novembre.
Obama – che come ha ribadito lei stessa odia la politica, ma insieme al marito Barack è da sempre molto partecipe nelle campagne elettorali dei candidati Democratici e molto apprezzata per le sue abilità comunicative – ha dedicato tutta la seconda parte del suo discorso al tema del diritto all’aborto e in generale alla cura e alla tutela della salute femminile, rivolgendosi in particolare agli uomini e mettendoli in guardia sui rischi che l’elezione di Trump comporterebbe per le donne che amano e per la parità di genere. Il suo discorso ha ripreso in parte i temi già sollevati dal marito nel suo primo comizio di due settimane fa in Pennsylvania, quando si era rivolto direttamente agli uomini a cui «semplicemente non piace l’idea di avere una donna come presidente».
Quello del diritto all’aborto è uno dei temi più discussi di queste elezioni presidenziali: sia il presidente uscente Joe Biden che Harris lo sostengono, mentre è un tema più divisivo per il Partito Repubblicano, che è storicamente contrario e si è dimostrato molto in difficoltà nel corso della campagna elettorale. Obama è stata molto cruda nel prospettare cosa potrebbe succedere se con la vittoria di Trump il diritto all’aborto dovesse essere ulteriormente limitato (in alcuni stati lo è già molto): «Se tua moglie dovesse trovarsi a tremare e sanguinare in sala operatoria durante un normale parto andato male, la sua pressione dovesse scendere e lei dovesse perdere sempre più sangue, o un’infezione imprevista si dovesse diffondere, e il suo dottore non fosse sicuro di poter intervenire, tu sarai quello che pregherà che non sia troppo tardi».
Alla fine del discorso Obama ha invitato esplicitamente gli uomini a non votare «contro le donne», le donne a pretendere che gli uomini che hanno vicino non votino contro di loro, e le donne che vivono con uomini che non le ascoltano a votare comunque come vogliono, perché «il voto è una faccenda privata». «Ogni voto per lui [Trump] è un voto contro di noi, contro la nostra salute, contro il nostro valore», ha detto Obama, «ricordatevi delle donne, battervi per quello che è meglio per noi può fare la differenza in questa elezione».