«Che cosa farebbe oggi Martin Luther King?»
L’ultima copertina del New Yorker, la più prestigiosa rivista culturale americana, parla di nuovo dei diritti dei neri e affianca Martin Luther King, lo storico leader dei diritti civili, a due giocatori di football americano che si sono rifiutati di alzarsi durante l’inno per protestare contro le discriminazioni verso le minoranze: Colin Kaepernick, il primo a farlo nel 2016, e Michael Bennett, che lo ha fatto nell’agosto 2017 per protestare contro l’attentato razzista di Charlottesville. Bennett è stato seguito da altri atleti che il presidente Donald Trump ha definito «figli di puttana», ottenendo che molti altri si aggiungessero alle proteste. Intanto da ieri Trump è molto criticato per essersi dimenticato, pare, l’inno americano proprio durante una partita di football.
La copertina del New Yorker si intitola In creative battle ed è disegnata dall’illustratore Mark Ulriksen che si è chiesto: «Che cosa farebbe oggi Martin Luther King?». Il titolo viene dal discorso con cui King ricevette il premio Nobel per la pace, nel 1964.