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  • Mercoledì 8 gennaio 2025

L’eloquente mappa con cui la presidente messicana ha risposto all’idea di Trump sul nome del Golfo del Messico

Claudia Sheinbaum durante la conferenza stampa al Palazzo nazionale di Città del Messico, 8 gennaio 2024 (EPA/ MARIO GUZMAN, ANSA)
Claudia Sheinbaum durante la conferenza stampa al Palazzo nazionale di Città del Messico, 8 gennaio 2024 (EPA/ MARIO GUZMAN, ANSA)

Mercoledì anche la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha commentato la discussa idea del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump di cambiare il nome del Golfo del Messico, per chiamarlo invece “Golfo d’America” (per gli statunitensi “America” è praticamente un sinonimo di Stati Uniti). In una conferenza stampa, Sheinbaum ha mostrato una mappa del 1607 che indica come “America messicana” il Nord America, ossia il territorio che comprende Stati Uniti e Messico: ha quindi notato che pertanto sarebbe bello se il Nord America venisse ribattezzato proprio così.

Il Golfo del Messico è il nono bacino al mondo per estensione, compresi oceani e mari, e ci si affacciano cinque stati del sud degli Stati Uniti, oltre che naturalmente il Messico. Come ha spiegato il giornalista e politico messicano José Alfonso Suárez del Real, la denominazione “Golfo del Messico” risale alla fine del Cinquecento ed è sempre stata un importante riferimento per la navigazione tra Florida e Yucatán; la dicitura “America messicana” invece esiste fin da prima che i primi coloni cominciassero a popolare la Virginia, proprio alla fine del 1607, ha ricordato.

(EPA/ MARIO GUZMAN, ANSA)

La minaccia di cambiare il nome del Golfo è solo l’ultima delle provocazioni che Trump ha lanciato contro diversi paesi, tra cui appunto il Messico, che tra le altre cose ha accusato di essere «sostanzialmente» controllato dai cartelli della droga. In risposta Sheinbeum ha detto che Trump è «mal informato» nel credere che nel paese governino ancora Felipe Calderón e [Genaro] García Luna, alludendo all’ex presidente messicano e al suo ministro della Sicurezza, che tra il 2006 e il 2012 gestì la cosiddetta “guerra alla droga” e lo scorso ottobre è stato condannato a 38 anni di carcere per traffico di droga e reati di criminalità organizzata da un tribunale di New York. In Messico «governa il popolo», ha detto la presidente.

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