Il bizzarro video del ciondolo che proteggerebbe dal coronavirus
Venerdì 6 novembre, nel corso di un’audizione informale alla Camera presso la Commissione Affari Costituzionali in materia di sicurezza e immigrazione, sono intervenuti alcuni rappresentanti di sindacati della Polizia di Stato e dei sindacati della Polizia penitenziaria. Tra questi c’era anche Giuseppe Tiani, segretario nazionale del sindacato di polizia SIAP, nonché presidente di InnovaPuglia, l’agenzia regionale che si occupa della gestione dei grandi appalti.
Giuseppe tani, ieri in audizione alla camera ha presentato il ciondolo anticovid. Lui è segretario di innovapuglia, nominato da Emiliano per gestire tutti gli appalti regionali e l’innovazione pic.twitter.com/Gdu9mjOPFi
— annarita digiorgio (@ardigiorgio) November 10, 2020
Nel corso della sua audizione, dopo aver parlato delle misure per contenere l’immigrazione clandestina e rafforzare il ruolo della polizia penitenziaria, Tiani ha parlato della pandemia da coronavirus e ha mostrato un ciondolo che portava al collo, sostenendo che potrebbe essere dato in dotazione ai poliziotti per non venire contagiati dal virus. Il video sta circolando molto su Internet. Ed è evidente che non c’è nessuna prova scientifica che quel ciondolo possa contrastare il coronavirus.
«Oggi porto al collo un micro purificatore d’aria che costa 50 euro. Questo micro purificatore d’aria di tecnologia israeliana per un metro cubo attorno alla persona che lo indossa genera cationi che inibiscono qualsiasi virus abbia segno positivo. È tecnologia che andrebbe distribuita alle forze di polizia nel paese e a tutti i sanitari impegnati, perché questo ci darebbe una mano a fare più serenamente il nostro lavoro e soprattutto a combattere il virus con la tecnologia»