Ve lo mettereste un caschetto di carta per andare in bici?
Un caschetto per ciclisti fatto di carta ha vinto il James Dyson Award, un premio internazionale per gli studenti di design e i designer che da poco hanno concluso gli studi. Si chiama EcoHelmet ed è stato progettato dalla designer americana Isis Shiffer dell’Imperial College di Londra. Shiffer ha avuto l’idea di un caschetto di carta pensando a quelle persone che usano spesso i servizi di bike sharing e a cui può capitare di trovarsi a prendere una bici senza avere con sé un casco: l’EcoHelmet è comodo perché essendo di carta si può piegare. Nonostante apparentemente la carta non sia né un materiale resistente né particolarmente robusto, l’EcoHelmet è in grado di attutire i colpi e proteggere così la testa di chi lo indossa grazie a una struttura a forma di alveare. Per quanto riguarda il problema della pioggia, che rischierebbe di danneggiare irreparabilmente un caschetto di carta, Shiffer lo ha risolto ricoprendo la carta dell’EcoHelmet con una vernice che lo rende resistente all’acqua per tre-quattro ore.
Insieme al riconoscimento Shiffer ha ricevuto 45mila dollari (circa 42mila euro) per produrre l’EcoHelmet e pensa che farà dei test a New York, la prossima primavera, regalandolo a chi usa i servizi di bike sharing. Uno dei principali vantaggi del caschetto è il suo prezzo contenuto: non dovrebbe arrivare a costare più di 5 euro. Tuttavia non è fatto per durare all’infinito, è pensato per un numero limitato di utilizzi. Per evitare che le persone lo usino anche dopo il numero massimo di utilizzi, Shiffer ha pensato di includere nel progetto finale una striscia fatta di un materiale degradabile, che – una volta scomparsa – indichi al proprietario dell’EcoHelmet che è ora di buttarlo. In alternativa il caschetto potrebbe avere un gancetto fatto in modo da rompersi dopo un certo numero di utilizzi.