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  • Martedì 24 settembre 2024

I cartelli stradali in burocratese messi a Milano per dire agli automobilisti di fare attenzione ai ciclisti

Il cartello sul ponte della Ghisolfa (foto comune di Milano)
Il cartello sul ponte della Ghisolfa (foto comune di Milano)

Sabato 21 settembre il comune di Milano ha installato dei cartelli per segnalare agli automobilisti la presenza di ciclisti su un cavalcavia considerato particolarmente pericoloso per chi è in bici: il cavalcavia Bacula, noto comunemente come “ponte della Ghisolfa”, dal nome del quartiere dove si trova, a nord ovest della città. Come è stato fatto notare sui social dal consigliere comunale Marco Mazzei e dall’avvocato e legal designer Giorgio Trono, si tratta di cartelli inusuali e scritti con un linguaggio burocratico poco comprensibile. All’interno del cartello rettangolare, oltre al triangolo col punto esclamativo e al simbolo della bicicletta c’è infatti anche la scritta “ciclisti in promiscuo”, una formula che non era mai stata usata in precedenza.

Il comune di Milano ha fatto sapere che inizialmente aveva previsto di usare dei cartelli diversi, con la scritta “Attenzione, strada frequentata da ciclisti” e un disegno che invitasse le macchine a mantenere una distanza di sicurezza di un metro e mezzo dalle persone in bicicletta. Il ministero dei Trasporti aveva però negato l’autorizzazione perché questi cartelli non sono tra quelli previsti dal codice della strada, anche se vengono spesso utilizzati in comuni più piccoli, meno controllati rispetto al comune di Milano (che si è già scontrato molte volte negli ultimi mesi con il ministero dei Trasporti per iniziative adottate in città, come i sensori salva-ciclisti).

Il comune non poteva utilizzare neanche i cartelli che indicano le piste ciclabili o i percorsi ciclopedonali (quelli rotondi con lo sfondo blu e una bicicletta) perché di fatto sul cavalcavia non è stata creata una pista ciclabile (nonostante sia richiesta da anni), ma un restringimento di carreggiata per far rallentare le macchine con segnaletica orizzontale come soluzione temporanea. In un comunicato il comune di Milano ha scritto che la soluzione trovata con il ministero è stata quindi di posizionare un terzo tipo di cartello non previsto dal codice della strada ma approvato dal ministero con una nuova formula.

La storia pubblicata dal consigliere comunale Marco Mazzei (foto dal profilo Instagram @marmaz)

«Il ministero ha respinto quelli, più sensati, che avevamo proposto, questi sono meglio di niente» ha scritto il consigliere comunale Marco Mazzei su Instagram. «Dovevamo essere più veloci, però si inizia a vedere la fine del tunnel», ha aggiunto. Da tempo infatti i residenti della zona e i ciclisti che lo attraversano chiedono che il cavalcavia venga messo in sicurezza per le bici: in diverse occasioni per protesta hanno disegnato una pista ciclabile sull’asfalto, che però è stata sempre rimossa dal comune. Il comune ha detto che ha intenzione di creare una vera pista ciclabile con cordoli e segnaletica e che aprirà il bando a metà del 2025. I tempi però saranno lunghi perché si tratta di un progetto particolarmente costoso, che richiede una serie di interventi strutturali sulla strada.