Dolce&Gabbana si boicotta da sola
Da qualche giorno si parla di una nuova trovata di marketing di Dolce&Gabbana, molto criticata per essere, orgogliosamente, la marca di vestiti indossata più spesso in pubblico da Melania Trump, la moglie del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La cosa ha provocato parecchie lamentele all’azienda italiana da parte di chi non apprezza la presidenza Trump, anche perché gli stilisti hanno sempre manifestato una certa soddisfazione e non si sono invece rifiutati di vestire Melania Trump come fecero altri, in particolare per la cerimonia di insediamento di gennaio. Stefano Gabbana ha anche pubblicato su Instagram qualche foto di Melania Trump in abiti D&G.
#Repost @stefanogabbana US First Lady Melania Trump arrives for a visit at the Chierici Palace City Hall of Catania on the sidelines of a G7 summit of the Heads of State and of Government in Taormina ❤️❤️❤️❤️❤️ THANK YOU @flotus #melaniatrump ❤ #DGWoman #DGStyle ❤❤❤🇮🇹🇺🇸 Un post condiviso da Dolce & Gabbana (@dolcegabbana) in data:
Per rispondere alle critiche e ai molti inviti a boicottarla, Dolce&Gabanna ha messo in vendita la scorsa settimana una maglietta con stampato sopra #boycottdolcegabbana e realizzato una finta campagna pubblicitaria con foto e video. Le magliette, da uomo o donna, si possono comprare sul sito di D&G a 175 euro l’una.
Listen! We’ve got something to say… #BoycottDolceGabbana! The new Boycott t-shirts are now available on our online store. Link in bio. Photo by Nello Esposito Un post condiviso da Dolce & Gabbana (@dolcegabbana) in data:
L’idea riprende una simile campagna fatta da Beyoncé nel 2016 per prendere in giro quelli che avevano avuto da ridire sulla sua esibizione di Formation nello show del Super Bowl del 2016.
https://twitter.com/BeyonceAUS/status/725449853157830656