Angela Merkel ha scelto la canzone di una cantante punk per la sua cerimonia di fine mandato
Come i suoi predecessori, la cancelliera tedesca uscente Angela Merkel ha potuto scegliere tre canzoni che verranno suonate da una banda militare durante la cerimonia di fine mandato che si terrà giovedì al ministero della Difesa. Merkel ha incluso nella sua breve playlist un inno cristiano del 18mo secolo, che ricorda sia il padre teologo protestante che l’identità del suo partito (l’Unione Cristiano-Democratica) e anche il brano più famoso della cantante Hildegard Knef, Für mich soll’s rote Rosen regnen, che parla di ambizione e desiderio di successo. Per la cerimonia, che anticiperà l’insediamento del suo successore Olaf Scholz, atteso per la settimana prossima, ha scelto poi una canzone di Nina Hagen, una delle artiste punk più famose in Germania: una scelta inusuale, di cui alcuni hanno cercato di rintracciare le ragioni.
Du hast den Farbfilm vergessen (“Hai dimenticato la pellicola a colori”) fu registrata nel 1974 ed è una canzone in stile Schlager, che si basa su melodie semplici e un accompagnamento orecchiabile; parla di Hagen che rimprovera il suo ragazzo Michael per aver portato soltanto la pellicola fotografica in bianco e nero durante una vacanza, così «nessuno saprà mai quanto è bello qui». Merkel non ha commentato le sue scelte, ma in questi giorni sono state fatte alcune ipotesi.
Il brano di Hagen ebbe enorme successo nella Repubblica Democratica Tedesca, l’ex Germania Est (DDR), il luogo dove è cresciuta Merkel e dove è nata anche Hagen, che poi alla fine degli anni Settanta si trasferì nell’allora Germania Ovest diventando molto famosa anche a livello internazionale.
La canzone non fu censurata dalla DDR, ma secondo molti era una critica velata alla repubblica socialista, dove la società era rigidamente uniformata e le pellicole a colori erano un bene molto prezioso. Altri, citati dal Guardian, hanno inoltre osservato che la scelta di Merkel potrebbe essere in un certo senso femminista, e rappresentare la frustrazione nei confronti di alcuni colleghi maschi.