Sul Washington Post c’è una pagina pubblicitaria che accusa Lorde di antisemitismo
Il rabbino statunitense Shmuley Boteach – noto per suoi interventi anti-estremisti sulle questioni di Israele e dell’antisemitismo – ha acquistato una pagina pubblicitaria sul quotidiano Washington Post per accusare la cantante neozelandese Lorde di antisemitismo, dopo la decisione di quest’ultima di non cantare in Israele per protesta contro l’occupazione della Palestina.
La pagina mostra un’immagine di Lorde sullo sfondo di persone che si salvano dalle macerie, e il titolo “Lorde e la Nuova Zelanda ignorano la Siria per attaccare Israele”.
Lorde accused of anti-semitism in full page Washington Post ad as fallout from cancelled Israel concert continues https://t.co/Hc7IoCi1yT pic.twitter.com/G9WDQ4zLVX
— 1News (@1NewsNZ) January 1, 2018
Le stesse accuse sono state ripetute in un video che Boteach ha fatto proiettare su uno schermo di Times Square a New York la sera della fine dell’anno. Il riferimento alla Siria si deve ai concerti tenuti da Lorde in Russia, paese accusato di aver aiutato il regime siriano a compiere strage di civili nella repressione della ribellione interna. Quello alla Nuova Zelanda si riferisce invece all’adesione del paese ad alcune risoluzioni ONU critiche nei confronti di Israele.