La via digitale
Quando ero un bambino mi avevano venduto un futuro in cui le macchine avrebbero volato, ci saremmo nutriti con delle pillole colorate e ci saremmo vestiti con delle tutine aderenti e sintetiche. Per fortuna indosso ancora tessuti naturali e mangio frutta e verdura, seduto a tavola con gli amici; purtroppo, la mia macchina consuma benzina e pneumatici e inquina più di quanto mi sarei aspettato in questo secolo, però, come diceva una pubblicità di qualche tempo fa, il futuro è meglio di come me lo sarei aspettato: in ritardo su qualche fantasia, in anticipo su molti sogni.
Sono sempre più convinto che il futuro dipenda molto da noi che lo viviamo, da come affronteremo con consapevolezza e responsabilità alcune scelte chiave che influenzeranno l’intero ecosistema, partendo dal piccolo mondo intorno alle nostre vite. Vuoi per coscienza ecologica, vuoi per quell’illusione di futuro perfetto, che arriva dalle mie fantasie di quando ero bambino, faccio molta fatica a capire come in questo secolo si possa dover usare ancora, e in maniera spesso inutile, così tanta carta.
Qualche giorno fa stavo comprando un elettrodomestico in un grande magazzino: il flusso del processo di vendita, lento e pieno di attese e controlli è stato esasperante, al punto che nelle attese fra il personale necessario a compiere le operazioni, ho trovato il prodotto online con un app sull’iPhone, a qualche euro meno, con consegna il giorno dopo, direttamente a casa, e sono stato tentato di abbandonarli, mentre cercavano nel loro magazzino il mio frullatore e stampavano la decima copia di ordine, conferma, ordine per il magazzino, bolla per la cassa, foglio di ritiro e non so che altro. Ma sarebbe stato poco rispettoso verso i ragazzi che facevano il loro lavoro e che, forse, erano più vittime di me di chi aveva studiato, probabilmente a tavolino, questa procedura. Così me ne sono andato con il mio frullatore e un bel po’ di carta che almeno riciclerò per far disegnare la mia bimba, visto che non era neppure stampata fronte e retro.
Lo stesso fastidio l’ho provato molte volte ultimamente, e forse sto invecchiando io, e diventando più scorbutico, direbbe qualche mio amico, però non riesco davvero ad accettare, ad esempio, di dover stampare e compilare un modulo da mandare via Fax, per richiedere una card di servizi, attraverso un sito.
Forse, quel futuro che ci avevano venduto, possiamo provare a costruircelo noi, nel nostro piccolo mondo, con le nostre piccole scelte, partendo proprio da fare scelte consapevoli e etiche, sempre. Sono piccole cose, dicevo, ma se provassimo a ridurre il consumo di carta sarebbe già un piccolo primo passo.
Già mio piccolo mondo fatto di Internet e tecnologia il fax non esiste, e, se proprio serve avere a che fare con chi lo richiede, esistono molti servizi online che inviano fax attraverso Internet e li ricevono pure, mandandoli poi alla nostra casella di posta elettronica.
Hanno, quasi tutti, un opzione gratuita, per le esigenze più comuni e un servizio a pagamento per chi ha bisogno di usare questo strumento per lavoro.
Qui ci sono solo tre esempi, ma l’offerta è ampia:
Se volete un buon consiglio, usate un sistema di annotazione e condivisione come Evernote, è gratuito, salvo necessità professionali, e consente di acquisire documenti, archiviarli, trovarli e condividerli con grande facilità.
Se vi serve aggiungere una firma a un documento provate Sign Now, c’è anche l’app ed è un esempio di come si possano gestire i documenti, senza doverli stampare.
Per gli smartphone esistono moltissime applicazioni che permettono di fare una scansione decente di un documento, con la fotocamera del telefono. Non aspettatevi una scansione perfetta, ma un documento accettabile ed utilizzabile sì.
Le migliori che ho provato sono queste:
CamScanner, My Scans Pro, Doc Scanner
Questo è solo l’inizio, una piccolissima cosa che deve sommarsi a tante altre piccole cose, in modo da provare a fare la differenza, a partire dalle cose intorno a noi stessi.
La via digitale è quasi sempre la migliore e la diffusione di smartphone e tablet potrebbe aiutare rendere la carta una scelta consapevole per stampare libri bellissimi o far disegnare i bambini. Quando le aziende e la pubblica amministrazione arriveranno a questa conclusione, avremo fatto un passo importante.